Dalla Costa (Adecco): «Il futuro del lavoro: smart working e nuove leadership»

Edoardo Dalla Costa, Head of Operation Veneto Occidentale di Adecco, ci ha fornito una panoramica sul mondo lavorativo veronese e sulle nuove professioni che negli ultimi dodici mesi hanno cambiato il mercato.

In occasione del tema del nuovo numero di Verona Economia, abbiamo intervistato Edoardo Dalla Costa, Head of Operation Veneto Occidentale di Adecco, per fare il punto sulla situazione del mercato del lavoro veneto e sull’evoluzione del mondo professionale.

A livello regionale, ma soprattutto provinciale, avete registrato un trend simile all’andamento generale italiano, per quanto riguarda il mercato del lavoro?

Assolutamente sì. Nel corso dell’ultimo anno abbiamo vissuto un contesto del mercato che ha visto, stando ai dati provinciali di Veneto Lavoro, un calo del 30% dei contratti avviati al lavoro. Se allarghiamo il contesto ad un’analisi nazionale possiamo dire in generale che a fronte del crollo di alcuni settori l’emergenza ha portato a un boom di richieste per altri comparti, sia sul territorio veronese, sia nazionale. In particolare, i settori che hanno maggiormente trainato le richieste di personale e conseguentemente le assunzioni nella fase più acuta dell’emergenza economico-sanitaria sono il settore medico-sanitario, chimico-farmaceutico, l’industria e soprattutto la logistica legata al mondo dell’e-commerce, la GDO e il comparto delle pulizie, principalmente in merito agli interventi di sanificazione.

È stato un anno molto complesso da questo punto di vista. Quello che abbiamo vissuto in Adecco in tutta Italia è di fatto una suddivisione dell’anno in tre momenti: una fase acuta, con numeri molto drastici da un punto di vista di assunzioni nuove in diminuzione e aumento delle cessazioni, di fatto iniziato con il mese di marzo e perdurato fino al mese di maggio. In questi mesi è stato necessario attutire il colpo tramite strumenti di salvaguardia occupazionale come la cassa integrazione, che abbiamo applicato anche ai lavoratori in somministrazione, ma soprattutto il ruolo importante che abbiamo attuato in particolare su tutta Italia e sulla provincia di Verona è la vicinanza non solo alle aziende ma anche ai candidati. Dal mese di giugno abbiamo poi vissuto una graduale fase di ripresa, che è andata a consolidarsi fino a ottobre, momento in cui abbiamo visto una positiva ripresa delle assunzioni con numeri superiori rispetto all’anno precedente. 

Alla luce di queste considerazioni, il mercato del lavoro si sta evolvendo, virando verso nuove figure professionali?

Sì, numeri a parte, quello che possiamo dire con certezza è che negli ultimi dodici mesi ci sono stati dei cambiamenti esponenziali. La pandemia ha rappresentato e rappresenta tuttora uno stress test durissimo per le aziende locali, nazionali ma anche internazionali. Non solo per quanto riguarda i settori maggiormente colpiti dalla crisi, ma anche all’interno di quei settori che invece con la crisi hanno aumentato la loro attività e il loro business. Sicuramente stanno nascendo nuove professioni, ma soprattutto nuove modalità di lavoro che andranno a costituire la normalità. Molte aziende lo hanno già fatto, altre stanno iniziando a farlo ora, dal nostro punto di vista occorre evidenziare due aspetti chiave di questo cambiamento. Innanzitutto lo smart working, che rimarrà una pratica costantemente adottata dalle aziende, sarà fondamentale continuare a investire in infrastrutture digitali e nuove competenze. L’altro aspetto fondamentale è il nuovo modello di leadership: ci sarà bisogno di manager in grado di guidare le organizzazioni e i nuovi collaboratori anche da remoto. 

Le professioni più ricercate, stando a quello che noi stiamo osservando nel breve periodo, sono sicuramente legate a una nuova attenzione all’aspetto igienico-sanitario e al boom degli acquisti online. Quest’attenzione sta portando le aziende a richiedere una serie di professionalità tra cui addetti alla prevenzione e igienizzazione, nonché tutto il mondo medicale con richieste di infermieri e OSS. Ma anche la logistica, nuovi ruoli e nuove mansioni soprattutto legati all’e-commerce, con specifiche professionalità legate al picking e la gestione del magazzino. L’ultimo punto è una forte spinta su tutta la parte informatica, con richieste di nuove professioni in ambito tecnico e di specialistico del web, ma anche nel settore del digital marketing.