Confagricoltura: raccolta frutta, manca la manodopera

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Trecento persone assegnate alla provincia di Verona a fronte di un migliaio di domande. Anche quest’anno le raccolte stagionali della frutta cominciano nel segno della mancanza di manodopera.

Il decreto flussi, pubblicato il 9 aprile scorso, ha autorizzato l’ingresso in Italia di un numero limitato di braccianti di provenienza extracomunitaria. Le aziende lamentano già una grossa difficoltà a trovare organico per la raccolta in corso delle fragole.

Per il lavoro stagionale nel settore agricolo e turistico-alberghiero, il ministero dell’Interno ha stabilito l’ingresso di 18.000 cittadini non comunitari residenti all’estero, da ripartire tra le Regioni e le Province autonome. A Verona sono stati assegnate 300 quote per il lavoro stagionale e 200 per il lavoro stagionale pluriennale (cioè stagionali che tornano ogni anno a fare le raccolte).

I posti per i lavoratori stagionali riguardano i cittadini appartenenti alle 28 nazionalità indicate nel decreto: Albania, Algeria, Bosnia-Herzegovina, Corea, Costa d’Avorio, Egitto, El Salvador, Etiopia, Macedonia, Filippine, Gambia, Ghana, Giappone, India, Kosovo, Mali, Marocco, Mauritius, Moldova, Montenegro, Niger, Nigeria, Senegal, Serbia, Sri Lanka, Sudan, Tunisia e Ucraina.

Il numero è insufficiente per coprire le necessità di braccianti nei campi della provincia di Verona. In arrivo, infatti, le raccolte di ciliegie, frutti di bosco, e poi pesche, albicocche, meloni e successivamente uva, mele, pere e kiwi.

«Gli imprenditori agricoli mi riferiscono la difficoltà di reperire personale − sottolinea Francesca Aldegheri, referente per la frutta di Confagricoltura Verona−. Fortunatamente, con il maltempo, la maturazione delle fragole è avvenuta in maniera graduale, altrimenti parte il prodotto avrebbe avuto difficoltà a essere raccolto».

«Da anni si fa sempre più fatica a trovare manodopera per la raccolta. Per non parlare del personale specializzato in grado di guidare il trattore o fare trattamenti» conferma Damiano Valerio della sezione frutticoltori di Confagricoltura Verona e vicepresidente dell’Associazione fragolicoltori della pianura veronese, che conta 40 aziende associate.

«Drastica riduzione degli ingressi e stagionali che cominciano ad avere una certa età e non vengono più. Gli italiani non vengono più nei campi e con l’eliminazione dei voucher abbiamo perso una grossa fetta di pensionati e studenti. Se non avremo abbastanza lavoratori − conclude Valerio − saremo costretti a lasciare i frutti sulle piante».