ANCE Verona, l’importanza di mantenere (e migliorare) il Superbonus

Il presidente di ANCE Verona, nonché vicepresidente nazionale, Carlo Trestini, è intervenuto ai nostri microfoni per fare il punto sullo stato dell'edilizia in Italia, in seguito anche ai risvolti avvenuti nell'ultimo periodo legati al Superbonus.

Carlo Trestini
Carlo Trestini, presidente di ANCE Verona e vicepresidente nazionale
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Il presidente di ANCE Verona, nonché vicepresidente nazionale, Carlo Trestini, è intervenuto ai nostri microfoni per fare il punto sullo stato dell’edilizia in Italia, in seguito anche ai risvolti avvenuti nell’ultimo periodo legati al Superbonus.

Presidente, un mese fa circa, il 27 maggio, c’è stata un’assemblea molto importante, l’assemblea ANCE tenuta nella sala convegni della Camera di Commercio, come riportato sul sito Veronaeconomia.it. Evento rappresenziato dalla presidente Nazionale Federica Brancaccio, un’assemblea significativa.

È stata davvero una bella assemblea, la prima pubblica dopo diversi anni in cui siamo stati costretti a rimanere all’interno della sola impresa associata. Siamo potuti tornare a dare il nostro contributo e a far conoscere alla città il nostro punto di vista sia sul nostro settore che sulla parte economica.

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Un’assemblea che ha dato sicuramente i suoi numeri, come riportato sul vostro comunicato del 2022, la Massa salaria ha superato il 141 milioni euro, il 15 % di più rispetto all’anno precedente, le ore denunciate 12% in più, il numero di imprese è aumentato del 10%.

Sì, il settore dell’edilizia era già iniziato nel periodo di pre-covid 2019, durante il covid siamo riusciti a stabilizzarci e a non avere perdite importanti, il 2021/22 sono stati anni importanti di crescita di imprese, lavoratori e salari. Dobbiamo riconoscere l’impatto avuto soprattutto dai vari bonus per l’edilizia. Punti a favore, abbiamo avuto un importante implemento delle masse salari dei lavori anche se col conseguente aumento dei prezzi.

Un intervento dei bonus, in particolare il famigerato super bonus che sta creando un grattacapo anche per la vostra associazione. Avete lanciato tanti allarmi. Avete ribadito più volte che il continuo cambiamento di corso d’opera e regolamento ha messo in difficoltà tutti, tutta la filiera.

Esatto, in particolare sulla cessione del credito la situazione è ancora grave. Oggi abbiamo più di 25 miliardi di euro che sono nei cassetti fiscali delle imprese che rendono la situazione insostenibile. La criticità sulla cessione dei crediti è ancora molto forte e drammatica per il nostro settore e per le imprese che hanno seriamente affrontato questo problema. A differenza delle imprese fraudolente, non considerabili realmente come imprese edili. Le truffe sono state fatte da società neo costituite proprio per questo che hanno danneggiato le altre imprese che hanno seguito un percorso corretto e che hanno dovuto effettivamente affrontare la legge.

Questa comparsa di aziende nate a scopo fraudolento hanno determinato l’aumento dei prezzi e la difficoltà di trovare le materie prime. Molte aziende hanno visto l’aumentare le tempistiche di realizzazione e non di poco.

Purtroppo sì, si sono accumulati due fattori scatenanti che sono stati l’aumento della domanda dovuta al Superbonus e la ripresa dell’edilizia in generale già registrata nel 2021, insieme anche al drammatico evento della guerra che ha avuto la mancanza di rifornimenti di materie prime. Tutti questi fattori hanno portato all’aumento dei prezzi, devo dire ingiustificato, non aveva senso arrivare a tali cifre. Ciò che ci preoccupa di più è il vedere il mercato stabilizzarsi su questi prezzi.

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Immagino che sia stato lusingato di aver portato la presidente Brancaccio qui a Verona, proprio un bel colpo.

È stata una bella soddisfazione, perché con Federica ci impegniamo a portare il settore dell’edilizia all’eccellenza che merita data l’importanza del settore che merita per il futuro del Paese d’Italia e delle sue città. Verona già da anni investe sui nuovi precorsi e sui sistemi di affiancamento alle imprese e dà quell’input in più necessario per il prossimo futuro.

Come potremmo risolvere la situazione difficile causata dal Superbonus che a livello governativo è già stato ridotto e portato al 90%?

La domanda è difficile ma allo stesso tempo stimolante. Noi come ANCE cerchiamo di controbattere la linea per cui il 110 o i bonus devono essere modificati o eliminati totalmente perché considerati solo un danno, non è così. I bonus ordinari e i superbonus non possono essere eliminati e non essere presi in considerazione per affrontare tutta la tematica dell’edilizia e dell’abilitazione green. Noi per questo come ANCE stiamo facendo delle proposte che dicono: Partendo dagli errori che sono stati fatti con i bonus, capendo dove si può migliorare e prendendo anche tutte le conseguenze positive, quali per esempio il suo contributo nella crescita del PIL che è stata del 30%, ma proprio perché noi dobbiamo pensare ad un futuro dove la rigenerazione e l’edilizia green deve essere protratta avanti in modo tra produrre un riscontro positivo sia a livello economico che a sociale del vivere delle persone. Dobbiamo trovare un sistema di bonus soprattutto per quelle fasce di famiglie e per quei fabbricati che altrimenti non affronterebbero questa spesa e rimarrebbero sempre in quei punti di delicatezza che poi vanno a snaturare tutto il lavoro che può fare uno Stato o una città.

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