Renzi promette al Veneto: fisco, infrastrutture e semplificazione

Gambellara (Vicenza). Ospite all’assemblea congiunta di Confindustria Verona e Vicenza, ieri Matteo Renzi ha parlato davanti ad una platea di tremila imprenditori veneti riuniti nello stabilimento della Perlini Equipment per l’evento «Insieme più forti». Tra loro, il Presidente di Confindustria Giorgio Squinzi, i due vertici provinciali Giulio Pedrollo (Verona) e Giuseppe Zigliotto (Vicenza) e il Presidente del Veneto Luca Zaia.

Incalzato da Giulio Pedrollo che, a nome di tutti i presenti, richiedeva interventi, ma soprattutto, tempi rapidi, il premier non si è tirato indietro e, come ormai d’abitudine, anche questa volta ha dettato l’agenda delle riforme: «Entro il 31 luglio sarà completo il decreto Sblocca Italia: presenteremo un elenco di tutte le infrastrutture bloccate, tra cui la Tav Milano-Venezia. Ci servono i fondi europei, ma per le grandi opere, non frammentati».

“Semplificazione” è un’altra parola che ieri Renzi, tra il serio e il faceto, ha usato spesso, ammettendo che, della Tasi: «Non ci ho capito molto nemmeno io. Siamo un paese che fa di tutto per rendere difficile il pagamento delle tasse ai propri cittadini. E un sistema legislativo troppo complicato favorisce corruzione e tangenti. La semplicità è la prima regola per evitare ruberie». nel pacchetto, dunque, anche la riforma della Pubblica Amministrazione, per avere tempi burocratici precisi in tutte le strutture amministrative: uffici regionali, provinciali e sovrintendenze.

Altro tema, altra data: per il 27 giugno è prevista la riforma del terzo settore, insieme a quella della giustizia, per cui si annuncia il via dei processi civili telematici e di un sistema garantista: «Finché non sei condannato non vai in carcere».

E’ un Renzi, che ci crede, insomma, quello che ieri ha tenuto banco, non senza difficoltà, davanti al Veneto che produce, scettico e per di più ferito dall’ennesimo scandalo che per la prima volta, e inaspettatamente, ne ha colpito proprio il cuore, Venezia. Mancano solo i fatti, per i quali si appella all’aiuto della nostra imprenditoria, tradizionalmente legata ad altri valori e ad altre ideologie, ma che questa volta, forse perché, come sua stessa ammissione “ormai all’ultima spiaggia” ha scelto di dargli il proprio voto e la propria fiducia.

Camilla Pisani