Sono tante le infinite passeggiate che l’estate permette. Tante e varie le iniziative che invitano a lasciarsi condurre, escursione dopo escursione, nel verde della Lessinia, una su tutte il suggestivo Camminaparco. Tutti i motivi per lasciare perdere quello che state facendo e inoltrarvi nella boschiva dolcezza di una delle ultime roccaforti del silenzio, seguendo l’esempio di Henry Thoreau, il filosofo che camminava per pensare.
di Michela Canteri
«Andai nei boschi perché volevo vivere con saggezza, in profondità, succhiando tutto il midollo della vita, […] per sbaragliare tutto ciò che non era vita e per non scoprire, in punto di morte, che non ero vissuto». La “ricetta” di Thoreau presupponeva la disponibilità del singolo a vivere con saggezza per affrontare solo i fatti essenziali della vita, a vivere felicemente in modo spartano, tanto da distruggere tutto ciò che non fosse vita, e a ridurre la vita stessa ai suoi termini più semplici. Thoreau lanciava questi forti messaggi, che risultavano quindi essere provocatori, nel bel mezzo dell’ascesa tecnologico-consumistica degli Stati Uniti e dell’emergere del tipico “way of life” americano, di cui egli fu forse uno tra i primi e più decisi critici. L’isolamento in cui condusse la maggior parte della sua esistenza gli consentì di sviluppare un discorso in chiave ampiamente introspettiva e di approfondire idee e concetti che sono divenuti punto di riferimento ideale per generazioni di ecologisti, pacifisti ed anticonformisti che al “credo” del filosofo, alla sua prosa sonora e talvolta enfatica, hanno riconosciuto la dignità di una formale promessa di riscatto.
A questa particolare figura di intellettuale impegnato viene pertanto riconosciuta una modernità ed un’attualità che i suoi contemporanei non potevano percepire per obiettivi motivi di prospettiva storica. Quella di Thoreau è una personalità originale ed estrosa, caratteri che si rispecchiano nella sua ampia produzione letteraria, in cui, come filo conduttore comune, Thoreau invita i suoi lettori con i toni profetici a contrapporre alla macchina della civiltà l’ascolto e la cura della propria dimensione interiore e a celebrare un matrimonio con la natura fondato sull’allargamento della visione del mondo lontano dalle logiche del possesso. Percorse le contee americane tenendo veri e propri sermoni laici che, nel loro insieme costituiscono un vero e proprio classico del pensiero americano. Il tipico stile “anti-letterario” dei trascendentalisti americani è mitigato in Thoreau da una leggerezza esuberante ed arguta, da un umorismo tagliente ed una concreta aderenza alle cose, non disgiunta da un profondo lirismo.
Nelle sue opere, Thoreau indica nella prassi del vagabondaggio e nell’impulso migratorio il rimedio all’ansia che la modernità e il progresso finiscono per generare. Ciò cui tali concetti sembrano ricollegarsi immediatamente è l’idea totalmente americana della frontiera; lo stesso Thoreau, in molti dei suoi scritti, associa una visione mitica del West alla terra del domani, della nuova vita, luogo di organica unità, di speranza e di progresso, di libertà e di indipendenza. Da tale mito della frontiera Thoreau prese le distanze nel momento in cui andò articolando, in Civil Disobedience, una visione apocalittica del destino delle società americana che, nata ad Est e sviluppatasi verso Ovest, avrebbe trovato il suo declino sulle rive dell’Oceano Pacifico. Nel corso dei suoi viaggi e delle sue peregrinazioni, Thoreau non perse l’occasione di osservare da vicino la natura con lo sguardo tipico dello studioso che cerca di apprendere; il suo approccio di tipo analitico prevedeva un’osservazione ravvicinata, ma il filosofo non disdegnava nelle sue escursioni l’osservazione della natura in modo più ampio e globale per cercare in essa la trama completa dell’intero tessuto naturale. Il suo atteggiamento nei confronti della natura è stato il punto di riferimento ideale della corrente “preservazionista” che ha permesso la nascita di quel forte movimento d’opinione che ha portato alla creazione dei grandi parchi nazionali americani.
IL LIBRO CHE DIVENTÒ UN METODO:
Walden è il resoconto di due anni di vita solitaria che Henry Thoreau trascorse nella campagna del Massachusetts fra il luglio del 1845 e il settembre del 1847, ma è anche il testo da cui, oltre un secolo dopo, prenderanno le mosse i movimenti ecologisti e ambientalisti di mezzo mondo. Si tratta di un semplice diario che unisce la descrizione della vita quotidiana, fatti di suoni, rumori e odori, all’esperienza interiore, ma è anche, per contrasto, una riflessione sull’economia, sulla politica, sulla democrazia, sugli Stati Uniti, che in quegli anni si vanno affermando come potenza. Tra le pagine di questo libro, in cui viene rappresentata la semplicità della vita fra i boschi, si scopre anche perché Thoreau è l’autore cui si ispireranno Gandhi e le controculture contemporanee, che lo rileggeranno e lo rielaboreranno, criticandolo sì, ma assumendolo come punto di partenza.
L’aggettivo più adatto ad esprimere un giudizio su Walden è pertanto attuale: la ricerca di uno stile di vita sostenibile, il dialogo con le filosofie orientali, il rapporto paritario con la Natura, la critica al lavoro e alla società dell’abbondanza sono temi di cui si dibatte sicuramente più oggi di quanto non avvenisse nel momento storico in cui il libro è stato scritto, ed è per questo che le soluzioni elaborate dall’autore oggi ci fanno sorridere e non appaiono più tanto originali.
L’aspetto sicuramente più interessante, oltre alla fluidità della prosa e ai frequenti mutamenti di registro, è dato dal fatto che Thoreau, in questo scritto, ha delineato un metodo, che integra in modo nuovo ed inedito tre differenti strategie molto distanti fra loro, la spinta verso il compimento di scelte autonome e consapevoli, lo humor e il contatto con la natura.
ESPLORARE LA LESSINIA CON “CAMMINAPARCO 2017”
Anche quest’anno il Parco Naturale Regionale della Lessinia, in collaborazione con CTG, “Verdi Intenti” e “Emozioni in Movimento”, presenta “Camminaparco 2017”, un ricco calendario di escursioni nel territorio della Lessinia tra vecchie contrade, boschi, tramonti, grotte, corsi d’acqua, fauna selvatica e passeggiate notturne.