Nessun posto è come casa. Dopo un’esperienza indimenticabile in Serie A con il Valpolicella Rugby, Leonardo Vidali ha fatto ritorno nel luogo in cui tutto è cominciato.
Il West Verona Rugby per il ventiseienne pilone destro è sempre stato prima di tutto una famiglia: nella società dell’ovest veronese è diventato grande, meritandosi la chiamata in uno dei palcoscenici più ambiti del rugby nazionale. Lo scorso febbraio si è concretizzata l’opportunità di un rientro alla casa-base e questa stagione Leonardo è stato investito coi gradi di capitano, un riconoscimento di leadership che lo colloca come punto di riferimento all’interno del movimento sonese.
«Stiamo attraversando una stagione di assestamento – spiega Vidali – con il cambio di guida tecnica era inevitabile un periodo di assimilazione dei nuovi concetti di gioco, stiamo lavorando quindi per raccogliere in questo 2020 quei risultati che purtroppo non sono arrivati nella prima parte di annata. Come vedo questo campionato di C1? È la prima volta che mi confronto con questa manifestazione, in quanto prima dell’esperienza in A il West Verona partecipava ancora torneo di C2, il livello per quello che sto vedendo è molto buono, anche se dal mio punto di vista non ci sono realtà nettamente superiori alle altre».
Un passato importante, un presente stimolante, un futuro tutto da scrivere. Il West Verona non rappresenta una tappa di passaggio nella carriera sportiva del suo Capitano. «Porterò sempre dentro gli anni in Valpolicella – prosegue – l’aver giocato con continuità in un campionato così prestigioso è per me un motivo di grande orgoglio, anche se in tutto quel periodo ho sempre avvertito in un certo qual modo il richiamo dei miei amici e di “casa mia”. Dopo pochi mesi dal ritorno sono stato nominato capitano, un riconoscimento che per me significa moltissimo: mi piace pensare al fatto che io possa rappresentare la “storia” del West Verona con Souleymane, giovanissimo vicecapitano, che invece incarna tutto ciò che sarà un domani».
Verona come terreno di crescita per una “palla ovale” che si sta sedimentando sempre più nella coscienza collettiva italiana. «Quella veronese è una piazza importante per il rugby – chiude il Capitano – e ciò è dovuto in primis alla grande spinta che recentemente sta dando il Verona Rugby ed in particolare un “Academy” che permette ai giovani prospetti di allenarsi e misurarsi ad un livello altissimo. I risultati della Prima Squadra, poi, stanno avendo a cascata delle positive ripercussioni su tutta la nostra Provincia».