Climax ascendete. La Legnago del calcio gongola, fiera di una prima parte di stagione da mettere in cornice. La compagine biancazzurra sta incantando tutti nel girone C di Serie D, sciorinando un gioco convincente che ha permesso ai ragazzi di mister Massimo Bagatti di insaccocciare ben trentatré punti, imponendosi, al netto di diciotto partite giocate, come la seconda forza del torneo.
Gioventù al potere: quest’estate la dirigenza legnaghese ha deciso di porre in essere un deciso taglio con il passato, sposando una linea verde che fin da subito ha regalato alla società dei risultati sensazionali.
Nonostante la brillantezza della posizione in classifica, il diggì Mario Pretto predica di mantenere un profilo basso: «Sì, siamo andati decisamente oltre le aspettative – chiosa il dirigente – siamo il collettivo con l’età media più bassa del torneo, una statistica che impreziosisce ancora di più il cammino che abbiamo posto in essere. Con che spirito guardiamo al 2020? Il nostro diktat è il guardare partita per partita, dimostrando sempre umiltà e consapevolezza nei nostri mezzi. Volgendo lo sguardo alla graduatoria, stupisce la posizione occupata dall’Adriese, accreditata dai più come potenziale “ammazza-campionato”. Per quanto concerne il mio Legnago, sta pagando la scommessa di esserci affidati ad un trainer esterno, estraneo alle dinamiche del calcio territoriale. Per continuare ad occupare posizioni di vertice, non dobbiamo interrompere questo processo di crescita».

Sul calare del 2019 giunge ora la trasferta dell’«Umberto Capone», un match, quello col Vigasio, che si presenta gravido di insidie. «Il derby di domenica è aperto ad ogni esito – aggiunge Pretto – loro non navigano in buone acque, quindi mi aspetto un “undici biancazzurro” col dente avvelenato. Sono guidati da Andrea Orecchia, tecnico che conosciamo molto bene, in quanto ha disputato ben sei stagioni qui al “Sandrini”: è un grande esperto di calcio, capace di toccare le corde giuste nell’animo dei suoi giocatori. Noi ci presentiamo all’appuntamento decimati da assenze e infortuni, defezioni che proveremo a sopperire facendo affidamento sulla forza del gruppo. Che vinca la squadra migliore!».