Alla nazionale femminile l’epilogo dorato è sfuggito proprio all’ultimo, a differenza dei colleghi maschi. Ma il cammino dell’Italia “in rosa” all’Universiade di Napoli è stato comunque da ricordare, nonostante la sconfitta per 8-7 in finale con l’Ungheria.
È stato un grande ritorno a casa quello di Elena Borg, attaccante mancino della Css che ha fatto parte della selezione del ct Miceli. Elena, al primo appuntamento importante con i colori azzurri, ha anche avuto modo di segnare la prima rete in nazionale, un rigore nella semifinale contro il Canada.
«È stata un’esperienza meravigliosa che mi ha insegnato tanto. – racconta la Borg – Guardando la foto della nostra squadra, tutte con la medaglia, da fuori un osservatore vede solo un gruppo di ragazze che hanno meritatamente vinto una medaglia d’argento. Ma io vedo un mondo intero. Dietro quella medaglia vedo un mondo di emozioni, di esperienze nuove, di allenamenti, di alti e bassi, di nuove amicizie, di pranzi e cene, di risate, e di tutto quello che ho imparato e porterò con me per sempre».
«Essendo la prima volta che disputavo una competizione così importante, la tensione era alta. È stato difficile entrare in partita subito con la giusta concentrazione e con sicurezza. – spiega l’atleta – È stato bello il momento in cui Martina Miceli mi ha scelto per tirare il rigore contro il Canada nella semifinale, è stato il coronamento di una bellissima esperienza e mi ha ripagato per tutti i sacrifici e dell’impegno».