L’Hellas Verona scende in campo per la terza volta consecutiva di lunedì. Dopo i pareggi con Udinese e Lazio, anche la gara – fondamentale in chiave salvezza – con la Salernitana sarà domani, lunedì 13 febbraio, alle 18.30 al Bentegodi.
Una partita che rievoca “Ogni maledetta domenica“, il celebre film di Oliver Stone con Al Pacino nelle vesti dell’allenatore di football americano Tony D’Amato. In questo caso, è “Ogni maledetto lunedì“. Perché ogni maledetto lunedì è una finale, ancor di più quella di domani.
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La celebre citazione dal film: «Ora noi o risorgiamo come squadra o cederemo un centimetro alla volta, uno schema dopo l’altro, fino alla disfatta. Siamo all’inferno adesso, signori miei. Credetemi. E possiamo rimanerci, farci prendere a schiaffi, oppure aprirci la strada lottando verso la luce. Possiamo scalare le pareti dell’inferno un centimetro alla volta. Io però non posso farlo per voi».
Sono parole che possiamo immaginare dette anche da Marco Zaffaroni? Da quando ci sono lui e Sean Sogliano la squadra ha cambiato volto. Forse la retorica così pomposa non è adatta a mister Zaffaroni, ma ogni tifoso, nel suo cuore, stanotte può sognare quelle parole.
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Le parole (quelle vere) di Zaffaroni
Di seguito le dichiarazioni dell’allenatore gialloblù Marco Zaffaroni, rilasciate nell’antivigilia di Hellas Verona-Salernitana.
Mister, come si fa a togliere un po’ di pressione prima di una gara così importante?
“Sappiamo quanto è importante la partita, ma come lo sono tutte le altre gare in questo nostro percorso. Giocheremo contro una squadra forte, insidiosa e con qualità in tutti i reparti, che ha vinto la gara che non doveva sbagliare, ovvero quella contro il Lecce. Dovremo affrontare la gara con grande attenzione e concentrazione, servirà avere il giusto atteggiamento e non mollare fino all’ultimo minuto. Questi sono gli ingredienti che serviranno lunedì sera, in una sfida che ci richiederà molta energia”.
Quanto è importante essere riusciti a trovare la quadratura difensiva in questo periodo?
“Non è solo un discorso del reparto difensivo, ma del collettivo. In virtù del nostro modo di giocare, ognuno ha compiti ben precisi e che in questo momento sono svolti bene e con convinzione da tutti. Abbiamo però ancora margini di miglioramento, sia sul piano difensivo, sia sul piano del possesso palla. Ci stiamo lavorando, non ci dobbiamo accontentare”.
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Come sta Djuric?
Arriva da una settimana in cui ha lavorato inizialmente a parte, per poi unirsi al gruppo. Domani faremo le ultime valutazioni e decideremo se sarà tra i convocabili.
Ritrovi Faraoni: un dato davvero positivo…
“Ha lavorato in gruppo tutta la settimana ed è convocabile. È reduce da un lungo periodo di inattività, ma ha rispettato i tempi di recupero e si è allenato quindi con regolarità”.
Come stanno Veloso e Dawidiwicz?
“Veloso sta proseguendo le cure, rispettando i tempi, mentre Dawidowicz sarà tra i giocatori convocabili in quanto si è allenato con regolarità. Sulemana invece ha avuto un problema muscolare dopo l’ultima gara e non credo lo avremo a disposizione”.
Che momento sta attraversando Lasagna?
“È un ragazzo a cui non si può dire nulla sul piano dell’impegno, ecco perché deve continuare a lavorare come sta facendo. Tutti gli attaccanti attraversano momenti in cui segnano con più facilità, e altri meno. La maturità però la si raggiunge quando si vivono con grande equilibrio momenti come questi. Il ragazzo sta lavorando bene, puntiamo su di lui”.
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Come ha visto invece Duda e Ngonge?
“Duda ha caratteristiche diverse dagli altri centrocampisti, dato che parliamo di un giocatore con qualità tecniche e che ha la capacità di dettare i tempi di gioco. Duda che in questo momento compensa bene le diverse qualità degli altri centrocampisti, è arrivato pronto fisicamente e ci sarà molto utile. Ngonge ha doti diverse rispetto agli altri ragazzi, mi offre inoltre diverse possibilità di scelta. Calcia bene in porta, soprattutto col mancino, e in determinati frangenti di gara è una soluzione importante”.
Ci sarà un grande pubblico anche lunedì prossimo…
“Sì, ci aspettiamo un grande pubblico, così come nell’ultima gara. Ai tifosi non c’è bisogno di dire nulla, perché ci danno una grande spinta. Per avere questo sostegno, però, non deve mai mancare da parte nostra l’atteggiamento”.
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