
Procedendo sulla scia della vittoria dell’Europeo 2020 di domenica 11 luglio, che ha portato una straordinaria emozione a tutti gli italiani e ha fatto sì che tutti loro attualmente sperino di proseguire il sogno nell’edizione dei mondiali Qatar 2022, a Buongiorno Verona Live questa mattina abbiamo intervistato un veronese, Diego Molinaroli, nato a Vago di Lavagno, che, residente nel Regno Unito dal 2005, e al Londra dal 2007, è riuscito a strappare un biglietto per la semifinale e la finale della nostra Nazionale a Wembley, il tempio inglese del calcio.

Sappiamo, infatti, che ha avuto una grande fortuna per riuscire ad ottenere quella poltrona come spettatore, poiché in tutto Wembley i posti dedicati agli italiani erano assai pochi a differenza degli inglesi che, fondamentalmente, hanno tifato in casa, con uno stadio quasi completamente a loro dedicato. Vestito da centurione romano, Diego Molinaroli, ci ha regalato foto inedite e originali scattate dallo stadio: la foto di Bobby Moore all’ingresso e il fatidico rigore di Jorginho contro la Spagna che ha concesso forti emozioni a tutti gli italiani.

Quale poteva essere stata la sua emozione, in una situazione come questa, in un Wembley completamente inglese, in un’atmosfera che, dopo la vittoria italiana, è rimasta completamente ammutolita? Molinaroli risponde che, oltre a essere emozionante e, allo stesso tempo, impressionante: «il tifo inglese era forte, battevano le mani, cantavano, la pressione era forte, intensa, soprattutto per i giocatori» dice. Gli italiani, ci tiene a sottolineare, erano in minoranza, dietro una delle porte e si sentiva particolarmente che erano in pochi.

La cosa che però interessa a noi italiani è pensare come era Londra dopo la sconfitta, dopo l’amara sconfitta. Diego risponde che, lavorando nel centro della capitale, aveva la possibilità di scorgere che c’era poca gente in giro, ma avendo lui tanti amici inglesi, con spirito sportivo, alla fine anche loro erano felici, tendevano a fare complimenti per la vittoria italiana. Inoltre, aggiunge che questi europei «sono stati come una festa», poiché, giustamente, afferma che dopo il Covid-19, e le innumerevoli restrizioni che questo ha causato, serviva un momento di rivincita personale e nazionale, e questo è stato rappresentato e portato a termine dagli azzurri. Infatti, Molinaroli sottolinea come «ci sia stata un po’ di libertà grazie alla manifestazione continentale».

Ma, questo Wembley, questo tempio calcistico, è veramente così suggestivo? Il tifoso italiano risponde che lo è assolutamente, c’era già stato per un’altra partita (Italia-Francia). «È suggestivo anche il viale che all’uscita della metropolitana, per 300/400 metri, accompagna un vero e proprio fiume di persone verso lo stadio, veramente impressionante».

Pochi, poi, bisogna ammetterlo, avevano capito che, dopo che Donnarumma aveva parato il quinto rigore inglese, avessimo vinto gli Europei, lo stesso portiere lo ha dichiarato alla stampa. Diego Molinaroli risponde che, dopo una partita del genere, così concentrato sul pallone e sul gioco, ci sono voluti alcuni secondi per riuscire a comprendere la realtà e anche gli stessi giocatori hanno probabilmente avuto la stessa emozione.
All’uscita, dopo la premiazione italiana e dopo aver aspettato per evitare code infinite fuori dallo stadio, seppure ci fossero stati ancora dei tifosi inglesi, Diego sottolinea che non ci sono stati problemi e che sono tornati alle loro rispettive case in metropolitana insieme a loro. Anche se anche lui ha sentito parlare di alcuni scontri che ci sono stati, però non li ha visti, non ne è stato testimone.
Per quanto riguarda la Brexit, vivendo a Londra già da molti anni, ci confessa che, almeno per lui, «non è cambiato molto», ma per tanti suoi amici che erano venuti da poco ha saputo che sono stati costretti a tornare in Italia. E lui? Non gli manca il Bel Paese? Soprattutto, a causa del Coronavirus, non è potuto tornare a casa da febbraio dell’anno scorso, passando due Pasque e un Natale da solo, a Londra. Speriamo possa tornare e, dopo la fine della pandemia, possa riuscire anche a rivedere la sua città!

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