«Voglio rivedere il Chievo giocare a calcio, e basta». È chiaro e conciso il messaggio di Luca Campedelli, che oggi è tornato a parlare delle vicende giudiziarie del Chievo Verona, estromesso l’estate scorsa dal calcio professionistico.
Dopo la sentenza del Tar del Lazio dell’anno scorso, la società di Campedelli aveva perso il diritto a iscriversi ai campionati professionistici e aveva dovuto svincolare tutti i calciatori.
Il Presidente del Consiglio di Stato ha sospeso quella sentenza, aprendo diversi scenari e riaccendendo le speranze di Campedelli. Lo stesso organo si riunirà il 23 giugno in forma collegiale, per decidere se confermare o meno la sospensione, in attesa della sentenza di merito del Consiglio stesso, che però non sarà prima di settembre-ottobre.
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