Domani, domenica 19 alle ore 17, in scena l’ultimo appuntamento della Rassegna per Famiglie del Teatro Ristori di Verona. In programma, lo spettacolo “ENEIDE, generazioni”, ispirato al capolavoro virgiliano e pensato per studenti delle scuole secondarie di secondo grado e per un pubblico giovane e adulto. Una produzione dell’Associazione Culturale Mitmacher, del Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa e del MAT – Movimenti Artistici Trasversali, per la drammaturgia di Giovanna Scardoni che recita insieme al regista Stefano Scherini e all’attore veronese Nicola Ciaffoni. Con le musiche di Zeno Baldi e le scenografie di Gregorio Zurla.

Al centro la figura di Enea nella sua dimensione precaria di profugus, perennemente in cammino. Il viaggio dell’eroe-uomo Enea diventa, così, invito a rileggere l’opera virgiliana alla luce della contemporaneità: attraverso il dramma di quanti cercano altrove un destino diverso, ma anche attraverso l’evolversi di un cammino personale. Il mito dell’eroe in fuga e obbediente al fato diventa simbolo della vita di ciascuno, tra doveri, sconfitte e nuove speranze.
«L’Eneide è il primo romanzo moderno in cui l’essere umano è al centro con tutte le sue contraddizioni, i suoi smarrimenti e le sue possibilità – il commento del regista, Stefano Scherini –. Enea è “pio padre”, è “pontifex” ma non esita, giunto nel Lazio, a conquistare la terra dei Fati col sangue e con la violenza, quasi in una sfida “machista” col suo nemico- omologo Turno. È amorevole col figlio Ascanio, è sempre rispettoso del padre Anchise ma potrebbe giustamente apparirci spietato nei confronti di Didone. La straordinarietà del capolavoro di Virgilio risiede proprio in questa sua contraddittorietà, che è figlia della genesi del testo. Scritto su commissione di Ottaviano Augusto per la necessità di donare a Roma e ai suoi imperatori un’origine divina o comunque nobile, la figura di Enea si staglia, certamente come eroe, ma è anche pienamente uomo in tutta la sua complessità».
Ad accompagnare il viaggio narrativo, un tema musicale che si compone e scompone, alla ricerca di un’armonia impossibile, lacerata dalla spinta verso l’altrove. Sconosciuto e necessario.

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