Teatro Nuovo, Piermario Vescovo: «Supporto e umanità sono la chiave per ripartire»

A un anno dal Covid il mondo dello spettacolo è stagnante: nessun sussidio statale e porte chiuse. Il Teatro Nuovo di Verona aderisce alla protesta pacifica di U.N.I.T.A. con l'obiettivo di tornare a fare teatro in sicurezza. Ne abbiamo parlato con il direttore artistico, Piermario Vescovo

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Si torna in scena ma questa volta sul palco della rivendicazione. Dopo un anno di chiusura e nessun sostegno statale, i maggiori teatri italiani ieri sera hanno aderito alla proposta di U.N.I.T.A.: illuminare quelle sale rimaste buie e riempire le platee malinconicamente vuote da troppo tempo.

Fra questi il Teatro Nuovo di Verona nella giornata di ieri dalle 19.30 alle 21.30, ha aperto le porte e acceso le luci affinché si torni a parlare di teatro e si elabori una proposta concreta per riprendere la stagione artistica in sicurezza.

Un momento dell’iniziativa promossa da U.N.I.T.A. davanti al Teatro Nuovo

Per una sera si è animato l’incontro con quella parte essenziale e indispensabile di ogni spettacolo senza la quale il teatro semplicemente non è: il pubblico.

«Quello di ieri sera è stato un atto simbolico ma importante, un gesto significativo che vuole sottolineare una situazione drammatica -racconta Piermario Vescovo, direttore artistico di Teatro Nuovo-. Ci auguriamo vivamente che sia il preludio di un nuovo inizio. Tante le presenze e le manifestazioni di supporto da parte del pubblico e di numerosi affezionati al teatro, oltre ai professionisti dello spettacolo che hanno partecipato in modo animato».

«Il teatro è dove tutto è finto ma niente è falso», diceva il grande Gigi Proietti. E’ quella zona franca dalla vita dove l’impensabile si materializza, dove oltre duemila anni di umanità prendono la forma di gesti, parole e voci.

«Mai come in questo momento storico l’arte, in tutte le sue forme è necessaria: è sostegno, supporto, palliativo e anche cura -prosegue Vescovo-. E’ quello scambio umano di cui sentiamo acuta mancanza, quel flusso di emozioni che non può innescarsi se non in presenza».

Un bene da salvaguardare e una tradizione che affonda le sue radici nella notte dei tempi: il teatro è un patrimonio culturale, storico e sociale di inestimabile valore che deve essere protetto, che deve proseguire nonostante le evidenti difficoltà e crisi attuali.

Piermario Vescovo, direttore artistico del Teatro Nuovo

«Durante questo anno bizzarro, il Teatro Nuovo ha declinato i suoi spettacoli in streaming: iniziative già presenti in passato che hanno riscosso un discreto successo di pubblico. Ma il teatro è un’arte fatta di persone per le persone e non può essere veicolata attraverso uno schermo: è una semplificazione possibile ma causa una perdita. Viene meno il suo valore fondante».

Infatti, Teatro Nuovo insieme a tanti luoghi d’arte italiani ha supportato l‘Unione Nazionale Interpreti Teatro e Audiovisivo, un’associazione di attrici e attori che tutela la dignità professionale e promuove iniziative di informazione e formazione per lo sviluppo del settore dello spettacolo. Oltre all’apertura e alla possibilità di tornare a fare spettacolo, auspica un concreto supporto delle Istituzioni che sembrano aver dimenticato i professionisti del settore rimasti senza alcun ristoro.

«Scambio personale e umanità sono urgenti tanto quanto il supporto dello Stato. Quello di artista è un lavoro altalenante che si fonda sugli alti e bassi delle stagioni teatrali: è già precario per definizione e, con la chiusura dei teatri e il mancato supporto delle Istituzioni, è diventata una professione al limite dell’impossibile».

Teatro nuovo Verona riaperture in Veneto
Il Teatro Nuovo in tutto il suo fascino visto dal palchetto centrale

«Da una manciata di settimane sono direttore artistico del Teatro Nuovo, il mio lavoro principale è all’Università di Venezia -sostiene Piermario Vescovo-. Da docente riscontro la stessa situazione nel mondo dell’istruzione e in quello dell’arte. Un momento drammatico (per usare un termine strettamente teatrale) che necessita di una svolta repentina. La mancanza di condivisione diretta è molto forte e va di pari passo con la lotta per mantenere uno scambio attivo».

Nonostante le limitazioni, i progetti di Teatro Nuovo non si fermano: «Abbiamo in cantiere il ripristino della precedente stagione che è stata bruscamente interrotta dalla pandemia -conclude speranzoso Vescovo-. In accordo con il Comune di Verona, il cui supporto è centrale, stiamo cercando di recuperare la stagione del Grande Teatro: 6 spettacoli in autunno anziché 8. Poi stiamo ripensando alla stagione del teatro di ricerca e Divertiamoci a Teatro. Queste sono le tre gambe su cui si erge il Teatro Nuovo e sulle quali vogliamo tornare a camminare».