“Si muore solo da vivi”, il film di Alberto Rizzi arriva fino a Budapest
Grande successo oltre i confini nazionali, lo scorso 23 maggio, per il regista veronese Alberto Rizzi. Rizzi ha infatti portato il suo primo lungometraggio, Si muore solo da vivi, al Cinema Urania di Budapest. Il regista era ospite della rassegna “Viaggio in Italia”, organizzata dall’Istituto Italiano di Cultura di Budapest.
I film proiettati in totale erano 14: 14 racconti italiani ambientati nei luoghi meno noti della penisola, fuori dai soliti scenari conosciuti in tutto il mondo. E la Bassa Padana, che fa da scenografia all’amore perduto di Orlando e Chiara, il terremoto in Emilia del 2012 che rompe gli equilibri e riapre finestre sul passato, hanno catturato una platea piena di spettatori. Tanti studenti e cittadini, italiani e ungheresi, appassionati di cinema, hanno seguito la proiezione e poi partecipato al dibattito con grande attenzione.
L’opera cinematografica di Rizzi ha suscitato grande interesse.
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Tante le domande del pubblico su un territorio sconosciuto ai più e sul terremoto che nel 2012 sconvolse l’Emilia.
L’Istituto Italiano di Cultura di Budapest, il cui direttore è lo storico romano Gabriele La Posta, da anni dimostra una grande attenzione nei confronti del cinema italiano e della sua distribuzione all’estero. Il festival, negli anni, si è esteso anche a Bratislava e a Praga.
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