Al via la mostra personale di Max Mondini a Verona

Sabato 25 marzo alle ore 11.30 inaugura la mostra personale dell'artista Max Mondini, organizzata dall’associazione di promozione sociale In Habitat, presso il centro culturale Habitat Ottantatre.

Max Mondini
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Sabato 25 marzo alle ore 11.30 inaugura la prima mostra personale organizzata dall’associazione di promozione sociale In Habitat, presso il centro culturale Habitat Ottantatre in via Mantovana a Verona. Scalfire la Superficie è un progetto espositivo che presenta sette lavori inediti dell’artista Max Mondini, realizzati appositamente per gli spazi espositivi di Habitat Ottantatre, curato da Edorado Durante, con la direzione artistica di In Habitat. La mostra sarà poi visitabile fino al 30 giugno 2023. Lo stesso giorno, inoltre, inaugura:

  • Mostra personale dell’artista cinese Tao Han (Luogo Arte Contemporanea, alle ore 17);
  • Mostra Corpi che appartengono al vento, mostra bipersonale di Andreas Senoner e Michele Parisi (Isolo 17 gallery, alle ore 18.30).

L’esposizione

L’evoluzione mediatica ha prodotto un’epoca di saturazione di immagini e di segni, nella quale il pieno sovrasta il vuoto e la frenesia tende ad annullare la riflessione. La tecnologia, genera e allo stesso tempo offre la possibilità, di innescare un processo di smaterializzazione e sottrazione della presenza. L’ambiente tecnoculturale in cui viviamo, favorisce lo sviluppo di ricerche artistiche che, a questo proposito, ignorano la separazione tra composizione e interpretazione.

Le opere esposte con Scalfire la Superficie, infatti, suggeriscono una sorta di processo di appropriazione negli occhi di chi osserva, superando il semplice concetto di interpretazione. Quello di Max Mondini è un immaginario ibrido, al confine tra figurazione e astrazione, all’interno del quale non c’è possibilità per una comprensione oggettiva, univoca. L’artista inizia la propria ricerca esplorando un bacino di fonti estremamente ampio, immagini di diversa origine compongono un archivio in continua espansione, grazie al quale rielabora i sistemi compositivi e tenta di entrare in contatto con l’emotività e la sensibilità di chi queste immagini le ha create originariamente.

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Il processo creativo dell’artista, si distingue attraverso il sistematico riutilizzo di immagini già esistenti, prassi metodologica e la conseguente disposizione razionale e simultaneamente caotica di questi elementi ricontestualizzati. «Invito a riflettere su ciò che l’opera già ci comunica – sostiene Mondini e prosegue – L’arte non ha a che fare con la creazione di cultura, al contrario l’opera è in qualche modo il risultato finale di una cultura, dal momento che tutte le sue componenti spingono l’artista a creare l’opera».

Con le opere di Mondini i registri iconici si intersecano; scalfita la superficie, le forme vengono decostruite e ricontestualizzate ottenendo così un universo formale coerente che favorisce lo scambio e il dialogo polisensoriale. Superato il dualismo ontologico tra oggetto e immagine, è chiaro come il bacino a cui l’artista attinge sia la società in cui viviamo; la realtà abitata da ciascuno di noi diventa, in questo caso, il suo archivio. Il rapporto con le immagini preesistenti, infatti, è tutt’altro che passivo, Mondini se ne impossessa attraverso una sorta di movimento iconoclasta, un continuo processo di distruzione e ricostruzione. Le immagini non rivendicano alcuna verità assoluta, il lavoro della mano dell’artista, a tratti pittorico, è più che evidente.

Locandina Mostra Max Mondini Habitat Ottantatre

Max Mondini 

Max Mondini, classe 1990, vive e lavora a Civitella in Val di Chiana in provincia di Arezzo. Formatosi presso l’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano e l’Accademia di Firenze, il suo lavoro si divide tra l’attività artistica e la professione di Art Advisor presso gallerie, collezioni e musei italiani e stranieri. Nel 2015 diventa Office Manager dello Studio Alberto Garutti, riprendendo la sua attività espositiva nel 2017. Dal 2021 scrive articoli per la rivista d’arte Les Nouveaux Riches.

Edoardo Durante
Edoardo Durante

Edoardo Durante 

Edoardo Durante, classe 1996, è un curatore attento al panorama artistico contemporaneo, ha  sviluppato un particolare interesse nei confronti della video e digital art e delle pratiche artistiche che intrecciano scienza, arte e tecnologia. È laureato in Conservazione dei Beni Culturali e dopo aver frequentato un anno negli Stati Uniti presso N.K.U è specializzato in Visual Cultures e Pratiche Curatoriali presso l’Accademia di Belle Arti di Brera. Oltre ad aver curato mostre in territorio nazionale ed internazionale collabora stabilmente con The Collector Magazine. 

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