Primi mesi dell’anno particolarmente intensi per Piermario Vescovo, direttore del Teatro Stabile di Verona. Definito il cartellone di Divertiamoci a teatro 2022-23 che sarà presentato a breve e iniziate le prove del Racconto d’inverno che – con la sua regia – debutterà il 19 luglio nell’ambito dell’Estate Teatrale Veronese 2022, ha avallato alcune scelte produttive per la messinscena di spettacoli, alcuni di questi destinati a una circuitazione nazionale.
Molto tempo, parallelamente alla sua attività di professore ordinario di storia del teatro alla Ca’ Foscari di Venezia, l’ha dedicato a convegni d’ambito teatrale. La “maratona” convegnistica di Vescovo era iniziata il 6 gennaio alla Sorbona di Parigi in occasione del quarto centenario della nascita di Molière: unico italiano invitato alle celebrazioni, aveva analizzato, col suo intervento “Molière et les comédiens italiens”, i rapporti tra Molière e Scaramouche.
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Studioso di rilevanza internazionale, nel mese di maggio che si è appena concluso, è stato relatore di importanti convegni. «In questo periodo c’è stata – dice Vescovo – una significativa ripresa di attività. La possibilità di ritrovarsi di nuovo in presenza ci incoraggia per una ripresa della “normalità” e dei rapporti di collaborazione tra università, teatri e altre istituzioni del settore. Per me affiancare in senso non generico attività di studio e ricerca a quella di direttore dello Stabile di Verona rende alcune mie partecipazioni in veste di relatore o organizzatore particolarmente significative per un’idea di “rete”, più che mai fondamentale in questo momento per il settore dello spettacolo».
Tra le presenze di Piermario Vescovo a eventi di rilevanza europea, quella (a Milano, nella giornata d’apertura) al quinto convegno dell’European Association for the Studies of Theatre and Performance (EASTAP) che si è svolto dal 23 al 27 maggio al Teatro Grassi del Piccolo e all’Università Statale di Milano. “Theatrical Mind. Autorship, Staging and Beyond” il titolo del convegno internazionale curato da Alberto Bentoglio (responsabile del Dipartimento di Beni Culturali e Ambientali dell’Università Statale di Milano), Claudio Longhi (direttore del Piccolo) e Daniele Vianello (vicepresidente di EASTAP). “‘Mente teatrale’, progetto, utopia” il titolo dell’intervento di Piermario Vescovo nell’ambito di un’analisi dei “riflessi teorici e dei processi creativi” della “mente teatrale”.
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Altra importante presenza di Vescovo (in questo caso anche come curatore insieme a Claus Zittel e a Tatiana Korneeva) è stata quella al convegno “Dramma europeo nell’età moderna: circolazioni, configurazioni e innovazioni” che si è svolto a Venezia, a Ca’ Bembo, il 26 e 27 maggio. Per l’occasione si sono ritrovati insieme la Ca’ Foscari, l’Università di Stoccarda, la Fondazione Giorgio Cini e l’Istituto Internazionale per la Ricerca Teatrale che aveva anche collaborato agli incontri “Conversazioni da Giulietta” svoltisi nei mesi scorsi al Nuovo di Verona.
«I due convegni, quello milanese e quello veneziano che si sono appena conclusi, rappresentano – aggiunge Vescovo – due importanti sistemi di “rete teatrale” europea che continueranno nei prossimi anni la loro attività».
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Sempre in maggio (dal 16 al 20) si è svolto a Verona, in varie sedi, un importante convegno internazionale dedicato a Dante. “Con altra voce omai, con altro vello. Dante tra antico e moderno” il titolo di questo convegno inizialmente programmato per il VII centenario e poi rinviato al 2022. Contraddistinto dalla partecipazione di numerosi studiosi internazionali, il convegno, organizzato dall’Università, dal Comune di Verona e da altri enti, ha dedicato una giornata ai rapporti del teatro e del cinema con Dante. “Genus dragmaticum: il teatro di Dante” il titolo dell’intervento di Vescovo. Anche in questo caso, con la presenza della Scuola Normale Superiore, della Columbia University, dell’University of Notre Dame, dell’Università Cattolica, si è fatta “rete”. Oro per il teatro.
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