“Oltre la striscia”, lo spettacolo de I folli di Fossano al Modus

Tornano sabato 22 febbraio al Teatro Modus con il loro ultimo lavoro i Folli di Fossano, compagnia già largamente apprezzata negli anni dal pubblico veronese. Lo spettacolo “Oltre la Striscia”, testo scritto dal napoletano Fabio Pisano, è metafora di ciò che divide e accomuna l’essere umano .

Sabato 22 febbraio, con inizio alle ore 21.15, tornano sul palcoscenico del Teatro Modus di Verona I folli di Fossano con Striscia di Gaza, in cui prenderanno corpo le vicende di “Oltre la Striscia”, testo scritto dal napoletano Fabio Pisano, metafora di ciò che divide e accomuna l’essere umano.

La pièce, di rara intensità drammatica ed egregiamente interpretata dagli attori della Corte dei Folli, inscena una guerra nella guerra, quella di due fratelli Akram e Rinan, il primo un medico rimasto in Palestina per poter curare la propria gente, il secondo invece, sperando in una vita migliore, abbandona giovanissimo la sua terra d’origine per andare oltre la striscia di Gaza e raggiungere Israele.

I due personaggi diventano man mano al contempo sequestrati e sequestratori, vittime e carnefici di scelte obbligate, in guerre obbligate. Un percorso lungo un confronto nel quale entrambi saranno colpevoli e che li porterà a raggiungere la consapevolezza che una volta finiti “oltre la striscia”, non si può più tornare indietro.

Akram e Rinan, entrambi alla resa dei conti, rappresentano la verità e la paura, concetti così prossimi che possono addirittura fondersi e sovvertire ogni ordine. «Leggendo il testo di Fabio Pisano mi ha molto colpito questa frase – spiega il regista Pinuccio Bellone – sei colpevole soltanto d’essere innocente. Cosa vuol dire essere colpevole d’innocenza?»

«Vuol forse dire che l’unica colpa che hanno i due personaggi è quella di non avere colpe? Di essere semplici strumenti, a volte offensivi, di un qualcosa che loro non hanno potuto decidere e sul quale non sono riusciti ad intervenire?» continua il regista.

«La storia, purtroppo, soprattutto quella recente, è piena di colpevoli d’innocenza, persone che, loro malgrado, non sono riuscite a star fuori dagli eventi o a rientrare perché andati “oltre la striscia”».  

Ecco che, in questa lettura, la Striscia di Gaza diventa metafora di ciò che divide e accomuna l’essere umano ed il messaggio dello spettacolo, dalla particolarità delle vicende, si fa universale per tutto il genere umano.

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