Mercoledì al Camploy la tragicommedia “Miracoli Metropolitani”

"Miracoli Metropolitani", la tragicommedia politicamente scorretta di Carrozzeria Orfeo fa tappa al Teatro Camploy di Verona mercoledì 8 marzo alle 20.45.

Miracoli Metropolitani
Miracoli Metropolitani

Dopo “Thanks for Vaselina” e “Animali da Bar”, i testi più esistenzialisti, e “Cous Cous Klan”, il più distopico, “Miracoli Metropolitani” è lo spettacolo più politico e scorretto perché, immaginando un futuro possibile ma non ancora reale, cerca di richiamare alla responsabilità individuale e sociale, affinché la storia non ci presenti nuovamente il conto attraverso quelle derive populiste ed estreme che nel passato hanno fatto precipitare nell’orrore del fascismo, qui, inteso non solo nella sua accezione politica ma esistenziale. Lo spettacolo sarà in scena al Teatro Camploy di Verona mercoledì 8 marzo alle 20.45.

Gabriele Di Luca

Con questo testo, Gabriele Di Luca è stato selezionato come autore italiano nella terza edizione (2020-2022) del progetto americano Italian Playwrights project, finalizzato alla promozione della scrittura creativa contemporanea. Nel 2020 è finalista al Premio Le Maschere del Teatro Italiano nella sezione migliore autore di novità italiana. Nel 2022 il testo di ‘Miracoli Metropolitani’ è stato pubblicato dalla casa editrice CuePress. Nello stesso anno, lo spettacolo viene selezionato dalla rivista Birdmen tra i 10 spettacoli imperdibili del 2022.

La storia

La storia è presto detta. Mentre le fogne, sature per i continui abusi ambientali, allagano la città, in una cucina fatiscente, si muovono otto personaggi vinti dalla vita: Plinio, ex chef stellato oggi in rovina; la moglie Clara, ex lavapiatti con velleità da imprenditrice; il figlio Igor, ossessionato dal videogame Affonda l’immigrato; Hope, tuttofare etiope mossa da obiettivi moralmente discutibili; Mohamed, professore in Libano, rider sfruttato in Italia; Patty, madre idealista di Plinio, chiamata a un’ultima battaglia: per l’emergenza fogne, il governo ha emanato un decreto di sostegno per i poveri e gli immigrati che scatena la reazione di gruppi di destra. A loro si uniscono Cesare, aspirante suicida divorato dal senso di colpa, e Mosquito, carcerato costretto ai lavori socialmente utili. Uno spettacolo «dove si ride tanto, ma dove non si ride affatto», come viene descritto.

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Il concetto dietro lo spettacolo

“Miracoli Metropolitani” è il racconto di una solitudine sociale personale dove ogni uomo, ma in fondo un’intera umanità, affronta quotidianamente quell’incolmabile vuoto che sta per travolgere la sua esistenza. Siamo di fronte al disfacimento di una civiltà, alla dissoluzione delle relazioni e dell’amore inteso in tutte le sue accezioni, all’azzeramento del ragionamento e del vero “incontro” a favore di dinamiche sempre più malate tra le quali un’insensata autoreclusione nel mondo parallelo del Web, pericoloso sostituto del mondo reale. Il risultato è la più totale solitudine esistenziale, un’avversaria molto più temibile dell’Isis. L’alimentazione, il rapporto con il cibo come forma di compensazione al dolore, come alienazione di un Occidente decadente e sovralimentato, sempre più distratto e imprigionato dai suoi passatempi superflui, la questione ambientale, la solitudine e la responsabilità: sono questi i temi attorno ai quali di sviluppa il mondo di “Miracoli Metropolitani”.

I personaggi

I personaggi di “Miracoli Metropolitani” sono un’oasi di diversità apparente: partendo da un’esasperazione di sentimenti di fallimento, solitudine e fragilità, spesso trattati in modo bizzarro e al confine con il grottesco, alla fine si riconnettono con noi svelando il loro nucleo più reale e umano: restano madri frustrate, figli disadattati, amori infranti, solitudini disperate. Si tratta di un’umanità alla deriva, di un gruppo di perdenti, in cerca, ognuno, delle proprie verità nel tentativo di soddisfare i propri desideri più profondi.

Nella loro cucina sgangherata, i protagonisti devono vedersela con ricette assurde per comporre alla meglio il menù europeo, quello asiatico o africano spesso usando prodotti precotti e presurgelati dalla dubbia provenienza, esclusivamente per soddisfare le richieste di un mercato globale che vuole nutrirsi sempre di più e pagare sempre di meno. In questo senso, il tema del cibo non vuole certo essere una critica a chi soffre realmente di intolleranze alimentari, ma la metafora di un consumismo assurdo, il racconto di come nella modernità ogni cosa venga esasperata, persino il cibo, nostro bisogno primario, che da urgenza alimentare è stato trasformato in una pericolosa moda da cavalcare. Per restituire al pubblico la concretezza delle tematiche trattate, in “Miracoli Metropolitani” si cucina davvero, favorendo così anche una forte connessione emotiva fatta di rumori, odori e sapori immaginati.

Il cast

  • Spettacolo di Carrozzeria Orfeo, 
  • drammaturgia Gabriele di Luca,
  • regia Gabriele di Luca, Massimiliano Setti, Alessandro Tedeschi ,
  • musiche originali Massimiliano Setti
  • scenografia e luci Lucio Diana
  • costumi  Stefania Cempini.

Una coproduzione Marche TeatroTeatro dell’ElfoTeatro Nazionale di GenovaFondazione Teatro di Napoli – Teatro Bellini in collaborazione con il Centro di Residenza dell’Emilia-Romagna “L’arboretoTeatro Dimora | La Corte Ospitale.

Gli attori

  • Elsa Bossi: Patty, 
  • Federico Brugnone: Mosquito/Mohamed, 
  • Ambra Chiarello: Hope, 
  • Federico Gatti: Igor, 
  • Barbara Moselli: Clara, 
  • Massimiliano Setti: Cesare, 
  • Roberto Serpi: Plinio, 
  • Barbara Ronchi per la voce della moglie. 

Biglietti

  • Intero 14 euro;
  • Over 65 12 euro;
  • Under 30 10 euro;
  • Convenzioni 11 euro.

In vendita presso Box Office in via Pallone 16 (lunedì/venerdì 90.30-12.30/15.30 – 19, sabato 09.30/12.30 – tel. 045/8011154) – on line su www.boxofficelive.it e www.myarteven.it. Il botteghino del Teatro Camploy sarà aperto la sera dello spettacolo a partire dalle 20.

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