Spesso sottovalutato e bistrattato, il quartiere delle Golosine nasconde, in realtà, una storia interessante, a partire dal suo nome e dal suo sviluppo urbanistico: da covo di briganti nel medioevo a quartiere vivo popoloso dal Secondo Dopoguerra. A parlarcene è stato Davide Peccantini, fondatore di APS Quartiere Attivo.
«Il quartiere Golosine è localizzato tra stradone Santa Lucia, Viale Piave, la zona Fiera e il quartiere di Santa Lucia. Nel Medioevo era zona ricoperta di boschi, finchè nel 1800 è nata una locanda, “Le Golosine”, dove c’erano due sorelle che servivano piatti golosi. – ha raccontato Davide – Il nucleo storico del quartiere è quindi in via Golosine e via Gaspare del Carretto e se si passeggia per le Golosine si notano le casupole a un piano, caratteristiche della zona di campagna di allora, quando il quartiere era fuori dalle mura di Verona».
«Nel 1919 le Golosine contava solo 83 nuclei famigliari, ai quali se ne sono aggiunti 233 tra il 1919 e il 1945. Poi c’è stato un boom edilizio nel Secondo Dopoguerra. In tempi antichi il quartiere era abitato prevalentemente da briganti, che si nascondevano nel bosco».
Tra le particolarità del quartiere anche una piccola chiesa: «La chiesa più antica che c’è alle Golosine è in via Chioda, che è quella via che comincia alla fine di via Golosine. Se passeggiate in questa via, in un angolo nascosto, trovate la chiesa di Santa Maria della Chioda, che è stata edificata nel XVI secolo e adesso è all’interno della parrocchia vicina ed è molto caratteristica da vedere quando la aprono» ha detto Davide.
Un aneddoto interessante riguarda, invece, il ponte che collegava il quartiere delle Golosine a quello di Santa Lucia: «Essendo che il confine tra Golosine e Santa Lucia è dove c’è attualmente dove c’è la pista ciclabile, che percorre la linea ferroviaria Verona-Mantova, che è stata costruita nel 1951, per i bambini che prima di allora dovevano andare a scuola, o anche solo per attraversare il quartiere, era stato costruito un ponte sopra la ferrovia e ci sono foto che testimoniano l’attraversamento del ponte con i treni che passavano sotto. – ha concluso Davide – Ora la linea ferroviaria è stata dismessa e il ponte non c’è più perchè è stata costruita la pista ciclabile che unisce i due quartieri».
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