Primo fine settimana di cinema ed eventi al Film Festival della Lessinia. A Bosco Chiesanuova (Verona), la rassegna cinematografica internazionale dedicata a vita, storia e tradizioni in montagna entra nel vivo ed è pronta ad accogliere il pubblico della ventisettesima edizione all’interno dei suoi spazi: la Piazza del Festival, la Libreria della montagna, l’Osteria del Festival. E, fino al 29 agosto, sulle poltrone del Teatro Vittoria e in streaming sulla piattaforma MyMovies.
Sabato 21 agosto
La giornata di sabato 21 agosto si apre alle 9 con un’escursione guidata, a cura dell’associazione Rotte Locali, alla scoperta della “silva frizolana” tra pascoli di media quota, fitte faggete e segni lasciati dagli antichi mestieri dell’uomo. Iscrizione obbligatoria all’Ufficio IAT Lessinia (telefono 045.2477050).
Cinema
Alle 11, al Teatro Vittoria, prima proiezione della sezione FFDLgreen. La conquista de las ruinas di Eduardo Goméz unisce vicende di paleontologi e minatori, cantieri e quartieri privati in un focus sullo sfruttamento della terra.
Si torna in sala alle 16 con Montagne Italiane e l’anteprima per l’Italia Le terre alte. Andrea Zambelli e Andrea Zanoli (a Bosco per dialogare col pubblico del Festival) descrivono la vita trascorsa lungo l’arco alpino, dal disgelo all’inverno, attraverso gli occhi, i gesti, le riflessioni dei tre montanari Virginie, Marcel e Valentin.
Dalle 18, spazio alla sezione Concorso con la visione di The Postcard di El Moudir Asmae, in sala per incontrare gli spettatori della rassegna. La scoperta, da parte della regista, di una cartolina fra le cose della madre offre lo spunto per riportare alla luce una storia eccezionale. Raffigura Zawia, villaggio montano in Marocco, dove la donna è nata e non ha più fatto ritorno: è l’inizio di un viaggio (il primo di una trilogia) alla scoperta delle proprie origini.
Anteprima italiana, alle 21, con Entre perro y lobo della regista Irene Gutiérrez. Sul grande schermo le vicende di Miguel, Juan e Alberto che avanzano nella giungla cubana: sono stati combattenti e anni prima, in Angola, hanno difeso un’altra rivoluzione. Oggi ricordano le loro lotte attraverso i corpi, ancora e sempre contorti e avvinti alla guerra.

Parole Alte
Alle 16.30, nella Piazza del Festival, primo incontro con l’autore di Parole Alte. Marco Albino Ferrari, giornalista e scrittore, tenta una diversa via, stavolta non alpinistica ma intimamente narrativa. Nel romanzo Mia sconosciuta (Ponte alle Grazie) descrive la storia della madre: donna indipendente, ribelle e intensamente montanara, attratta dalle vette perché vi riconosce quell’autenticità che la vita bigotta e borghese non le voleva concedere. Prenotazione obbligatoria scrivendo a biglietteria@ffdl.it.
Musica
Alle 23, nella Piazza del Festival, torna la musica dal vivo con la band Panic Therapy – Manouche Journey. Notte gypsy-jazz con la voce di Alessandra Ferrari, Andrea Todesco e Alessandro Terron alla chitarra, Martino De Franceschi al contrabbasso e con il polistrumentista Davide Vincenzi. Viaggio che, partendo dalle sonorità della Francia degli anni Trenta del chitarrista Django Reinhardt, approda ai giorni nostri, con brani della tradizione gitana e composizioni originali. Prenotazione obbligatoria scrivendo a biglietteria@ffdl.it.
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Domenica 22 agosto
La giornata di domenica 22 agosto inizia alle 10.30, nella Piazza del Festival, con la conferenza Lessinia: terra di un Festival che parla al mondo. Tavola rotonda, promossa dalla Nobile Compagnia della Buona Tavola, per discutere della manifestazione lessinica come driver di sviluppo culturale ed economico della terra che la ospita. Intervengono Claudio Melotti (sindaco di Bosco), Roberto Buttura (presidente del Film Festival della Lessinia), Renato Cremonesi (presidente della Nobile Compagnia della Buona Tavola), Vito Massalongo (presidente del Curatorium Cimbricum Veronense), Paolo Tosi (presidente della Camera di Commercio di Verona), Ezio Bonomi (scrittore), Alessandro Anderloni (direttore artistico del Film Festival della Lessinia). Prenotazione obbligatoria scrivendo a biglietteria@ffdl.it.
Cinema
Alle 11, al Teatro Vittoria, continua la visione delle opere cinematografiche in Concorso con l’anteprima italiana Teuga, cortometraggio d’esordio (presentato al Vision du Reel – Festival international de cinéma Nyon.) del regista e fotografo giapponese Tatsuki Shirai. All’ombra del Doi Inthanon, la vetta più alta della Thailandia, un villaggio di contadini di etnia Karen lavora la terra e le risaie, che da secoli costituiscono l’occupazione di generazioni di uomini e donne. Qualcosa però sta cambiando.
È un’anteprima anche il cortometraggio The big headed boy, shamans and samurais di Pooja Gurung e Bibhusan Basnet. Due registi giungono in un remoto villaggio nepalese alla ricerca di interpreti per il loro nuovo film. Tempo e abitanti sembrano parte di un mondo lontano. Un bambino dai poteri soprannaturali viene scelto come protagonista, ma lo sciamano del villaggio non è d’accordo.
A seguire il documentario For your sake, film di diploma di Ronja Hemm. Due figlie di una famiglia Tamang si stanno preparando per andare a studiare all’estero. Il Nepal sta affrontando grandi cambiamenti e un importante passaggio generazionale: le ragazze hanno grandi speranze di una vita migliore, ma il prezzo del benessere è incommensurabile. Devono infatti lasciarsi alle spalle la famiglia.
Alle 16, per la sezione Montagne Italiane, è in programma Sòne di Daniel Kemény, documentarista svizzero presente al Teatro Vittoria per la visione del lungometraggio. Il paese di Pietrapaola, in Calabria, un tempo contava oltre ventimila abitanti. Oggi sono rimaste non più di duecento anime. Il regista torna in quei luoghi dove aveva trascorso l’infanzia per attraversare, dopo due decenni di assenza, le strade della sua memoria.
Alle 18, per la sezione Concorso, il pomeriggio cinematografico prosegue con Davos di Daniel Hoesl e Julia Niemann. A Davos, nel Cantone dei Grigioni, per quattro giorni l’anno si svolge il World Economic Forum. Eppure in questo piccolo comune c’è chi vive e lavora ogni giorno: contadini, allevatori, migranti. Sono i volti di un mondo lontano dallo sfarzo capitalista che il documentario svela nella paradossale complessità.
Alle 21 la visione dei film in Concorso prosegue con Haeberli di Moritz Müller-Preißer. Il cortometraggio tratta di Adolf Haeberli, che non ha più fatto le pulizie in casa dopo la morte della madre. Ama l’ordine, ma è concentrato su ciò che conta: scrivere lettere sulla macchina da scrivere, circondato da montagne di carta e giornali, per portare avanti una battaglia con gli uffici comunali di St. Moritz.

È presente in sala il regista Sylvain Ferrari alla visione, in anteprima italiana, de La voie di Berger. È ambientato sul promontorio selvaggio della Serra dos Mangues, dove l’anziano pastore Felipe contempla la poesia in compagnia del cane Flech e del suo gregge di pecore. La quotidianità – condivisa con la moglie Emilia, i figli, gli amici – è la testimonianza di uno stile di vita che lentamente va mutando.
A seguire, altri tre cortometraggi: l’anteprima italiana Bad omen di Salar Pashtoonyar narra di una giovane vedova di Kabul che, per sopravvivere e mantenere i figli, lavora a casa come sarta. Di fronte alle difficoltà nel reperire la somma necessaria all’acquisto di un nuovo paio di occhiali, si scontrerà con l’isolamento e i pregiudizi.
In Sogni al campo, di Magda Guidi e Mara Cerri, un ragazzo cerca il suo gatto lungo un fiume, ma non lo trova. In punto di morte, l’animale si è allontanato per avere l’intimità necessaria. Il bambino arriva alle porte del tempo, luogo dove i morti spariscono e i vivi li lasciano andare: qui le sue illusioni si dissolvono fino a mescolarsi con il paesaggio. Infine Moutons, loup et tasse de thé di Marion Lacourt. Di notte, mentre con strani rituali i membri della famiglia si preparano a dormire, un bimbo evoca un lupo da una scatola nascosta sotto il letto. Materializzate dal sonno, inquietanti pecore assediano la stanza, mentre il lupo lo conduce il protagonista in un viaggio sospeso tra sogno e memoria.
Parole Alte
Per gli incontri con l’autore Parole Alte organizzati in collaborazione con l’ateneo scaligero, alle 16.30, è in programma la presentazione del libro Par modo de dir… in Lessinia. Autore è Ezio Bonomi, probabilmente il massimo esperto vivente delle tradizioni in Lessinia, che da sempre studia col rigore del docente e l’affetto di chi, su questa terra, è nato e vissuto. Il suo ultimo lavoro (Gianni Bussinelli Editore) continua la ricerca in campo linguistico, raccogliendo e spiegando una vasta quantità di espressioni tipiche del dialetto montano, che sempre più spesso cedono il passo alla frenesia dei tempi moderni. Prenotazione obbligatoria scrivendo a biglietteria@ffdl.it.
Musica
Alle 19, nella Piazza del Festival, concerto di Corde e Ance di Mondrago, la cui ricerca tra ispirazione dalle osterie veronesi con brani della tradizione veronese e del repertorio popolare ottocentesco. Un ritorno a quando si era poveri, si cantava, si suonava nelle corti delle contrade e nelle stalle dei filò. L’ensemble è composto da Luigi Lugoboni (mandolino), Gabriele Baietta (chitarra), Livio Masarà (violino) Massimo Muzzolon (fiati), Anna Veronese (organetto diatonico). Prenotazione obbligatoria scrivendo a biglietteria@ffdl.it.
Biglietti
Al Teatro Vittoria in Piazza Guglielmo Marconi, 35: dalle 10 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 23; telefono 045.7050789. On line su ticket.ffdl.it. Info su ffdl.it.
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