Festival del Giornalismo, in partenza la seconda edizione

L'asticella è sempre più alta e anche quest'anno il Festival del Giornalismo di Verona, organizzato da Heraldo.it non ha deluso le aspettative. Con una ricca scaletta di ospiti il Festival prenderà il via il 13 maggio per proseguire fino al 22 maggio anche fuori Verona. Ce ne ha parlato la direttrice Elena Guerra.

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Elena Guerra
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Saranno tanti gli ospiti nazionali e internazionali che si incontreranno a Verona in occasione della seconda edizione del Festival del Giornalismo di Verona. A parlarcene a Buongiorno Verona Elena Guerra, direttrice di Heraldo.it, organizzatore principale dell’evento.

Il Festival del Giornalismo era molto atteso. Cosa ci dobbiamo aspettare da questa seconda edizione?

Per noi è entusiasmante riproporre il format per il secondo anno. Anche quest’anno saremo tra il quartiere Filippini e il centro storico, per mantenere il forte legame con il fiume Adige. Siamo riusciti a raggruppare tanti ospiti, dal 13 al 16 maggio per poi andare oltre le mura. Andremo infatti a Legnago, Soave e Bardolino, per coinvolgere anche la provincia.

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Il cartellone è molto ricco di ospiti di spicco. Com’è stato organizzare questo evento?

Sono stati mesi di fuoco. Ci siamo riuniti come redazione di Heraldo per discuterne. Il nostro scopo principale è organizzare eventi che mettano la cittadinanza in dialogo con l’informazione e il giornalismo. È sempre più necessario infatti mantenere questi punti di raccordo. Abbiamo pensato subito che non dovevamo fare un crowdfunding come l’anno scorso, ma siamo andati da partner e sponsor a chiedere il sostegno, che è arrivato molto velocemente. A febbraio avevamo un po’ il quadro di quello che potevamo fare e abbiamo iniziato a invitare colleghi. Avevamo un budget molto basso, ma abbiamo ricevuto tanti sì.

Il tema di quest’anno è “ecosistema”, un termine dalla duplice definizione. Cosa intendete, infatti, con “ecosistema”?

Partiamo dal pianeta Terra e dalla salvaguardia dell’ambiente. Molti dei giornalisti invitati infatti parleranno proprio delle problematiche legate a questo tema. Ma “ecosistema” ha un altro significato, in questa accezione. Spesso nel mondo del giornalismo si tende a perdere la fonte dell’informazione, nel marasma che si crea nel mondo social. Il mestiere del giornalista è sempre più difficile anche per questo. Dopo la pandemia informarsi è diventato d’abitudine del lettore, ma bisogna chiedersi: è proprio vero che più si legge e più si sa? A volte non è così.

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Martedì c’è stato l’incontro con la filosofa e scrittrice Maura Gancitano. Com’è andato?

È stato un incontro coinvolgente. Gancitano non è giornalista, ma nei suoi canali parla di informazione. La sua formazione è da filosofa, legge la realtà in modo estremamente interessante e radicato al pratico. Ha permesso al pubblico in sala di riflettere anche sull’immagine, grazie al suo ultimo libro, e su cosa si intende con bellezza. Con lei abbiamo guardato al mondo dell’informazione ma anche a quello che ci circonda e a ciò che leggiamo e percepiamo, quindi.

Che ruolo giocano i social, al giorno d’oggi, nel mondo del giornalismo?

I social sono un mezzo straordinario anche per il giornalismo. Bisogna però saperli usare, e non è scontato. Spesso nel nostro feed leggiamo molte informazioni e perdiamo il senso della misura delle fonti: vediamo una notizia e non ci soffermiamo a controllare che provenga da una fonte autoritaria o da un blog qualunque. Il lettore quindi gioca un ruolo fondamentale, e dialoga con il giornalista e relazionarsi con esso. I social possono quindi essere il futuro del giornalismo in Italia: dobbiamo chiederci come categoria cosa c’è di buono, cosa tenere e cosa combattere.

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Il ruolo del giornalista quindi in quest’epoca è quasi fondamentale?

Sì. Stiamo uscendo da una pandemia e siamo dentro a un conflitto ormai mondiale. Sono state lette e scritte tante informazioni e notizie, ma si percepisce un progressivo disintresse del lettore. Il giornalista ha il ruolo di riportare l’attenzione sulle notizie e sull’attualità.

Quali sono gli appuntamenti imperdibili di questa edizione del Festival?

Venerdì mattina, al Mercato Coperto Coldiretti, parleremo di acqua, appuntamento già sold out. Nel pomeriggio Sergio Rizzo racconterà dei magistrati, Alessandro Milan dell’amore per la radio. Infine sarà presente Dario Fabbri, volto noto dell’informazione sul conflitto ucraino. Sabato mattina ancora appuntamento con le scuole con un incontro sull’intelligenza artificiale; al pomeriggio saranno invece presenti Mario Lancisi e Julia Demidova; prima ancora invece parleremo delle mafie al nord. Domenica mattina torniamo al Mercato Coperto, e parleremo di api e della loro importanza. Poi ci sposteremo sulla leggerezza, parlando di sport e food e infine di podcast. Interverranno a questo riguardo Jennifer Guerra e Leila Belhadi Mohamed. Ma gli altri eventi collaterali sono veramente tanti.

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