Domani Claudio Gallo presenta “L’Isola del Tesoro”

Domani 31 maggio, alle ore 18, presso La Feltrinelli di Via Quattro Spade, si terrà l'incontro con Claudio Gallo, curatore del volume "L'isola del Tesoro. Il mio primo libro", di Robert Louis Stevenson.

Claudio Gallo
Claudio Gallo. Dal sito dell'Istituto Palladio

Domani 31 maggio, alle ore 18, presso La Feltrinelli di Via Quattro Spade, si terrà l’incontro con Claudio Gallo, curatore del volume L’isola del Tesoro. Il mio primo libro, di Robert Louis Stevenson, edito da Oligo Editore e con traduzione di Luca Crovi e prefazione di Mino Milani.

A condurre la conversazione sarà Massimo Latalardo, Premio Emilio Salgari di Letteratura Avventurosa e Presidente dell’Università del Tempo Libero di Negrar. Nel pieno rispetto delle normative vigenti sulla sicurezza sanitaria l’ingresso all’incontro con posti limitati sarà libero e gratuito, tuttavia è fortemente consigliata la prenotazione all’evento via e-mail a: eventi.verona@lafeltrinelli.it.

Il Libro

“My first book: Treasure Island” di Robert Louis Stevenson venne pubblicato nell’agosto 1894 sul mensile illustrato “Idler Magazine”. La rivista, fondata da Robert Barr e codiretta da Jerome Klapka Jerome, proponeva romanzi a puntate, testi di viaggio e umoristici, poesie, memorie, recensioni, interviste. Lo scrittore scozzese, quattro mesi prima della sua morte, raccontò nel dettaglio l’origine de L’Isola del Tesoro e ne analizzò la costruzione narrativa. Ammise ironicamente di avere rubato un pappagallo al Robinson Crusoe di Defoe, uno scheletro ad Edgar Allan Poe, una palizzata a Masterman Ready di Frederick Marryat, Billy Bones e il suo baule a Washington Irving. Ma soprattutto ricordò che il titolo originario della sua opera era Il cuoco di bordo mentre L’Isola del Tesoro era quello della mappa da lui disegnata e che lo avrebbe accompagnato durante la stesura del libro.

Ed è proprio quella mappa, smarrita dall’editore prima della pubblicazione del romanzo, a seguire il flusso dei ricordi di Stevenson. Una pergamena che ha più di un valore simbolico e alla cui realizzazione collaborarono suo padre Thomas e il figliastro Lloyd Osbourne. Perché, come spiega Stevenson, ogni mappa è «un’inesauribile fonte di seduzione per ogni uomo che abbia occhi per guardarla e che voglia spendere la sua immaginazione per comprenderla. Ogni bambino poggia la testa sull’erba illustrata su quel pezzo di carta e sbircia curioso l’infinita foresta che vi è rappresentata, immaginandosela popolata popolata da magici eserciti». La magia de L’Isola del Tesoro è partita tutta da lì e se anche quella mappa non rappresenta «tutta la trama del libro fornisce però una miniera di suggestioni uniche» sia allo scrittore che al lettore.

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Claudio Gallo

Claudio Gallo, già bibliotecario, è docente di Storia del Fumetto presso l’Università degli Studi di Verona e direttore de “Ilcorsaronero”, rivista salgariana di letteratura popolare. Tra le sue monografie ricordiamo “Emilio Salgari. La macchina dei sogni” (BUR 2011, firmata insieme a Giuseppe Bonomi). Per Oligo Editore ha curato l’edizione di Robert Louis Stevenson, “L’Isola del tesoro. Il mio primo libro”, tradotto da Luca Crovi e con la prefazione di Mino Milani.

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