Per il decimo anno il Bridge Film Festival torna ad animare la città con documentari, cortometraggi, workshop, incontri di cinema, concerti, performance ed esposizioni.
E per l’occasione si espande in tre luoghi iconici del quartiere Filippini: la storica e affascinante antica Dogana di fiume, sede del Canoa Club; la magnificente antica Dogana di terra, sede della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza; e l’Ex Macello, oggi in gestione a Coldiretti.
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«Siamo molto contenti di festeggiare il decimo compleanno con un programma così ricco, messo insieme dalla collaborazione di tante realtà virtuose veronesi» ha commentato Ginevra Gadioli, direttrice artistica del festival. «Arrivare al decimo anno, e farlo aggiungendo sempre un tassello in più, significa aver raggiunto un traguardo. E questo l’abbiamo raggiunto grazie alla collaborazione di tante persone che credono nel Bridge e nel suo ruolo per la cultura a Verona».
«Un’attività che è iniziata piano piano, spontaneamente, che ha continuato ad essere alimentata dall’amore e dell’interesse per il cinema e la volontà di sperimentare nuovi linguaggi – ha spiegato l’assessora alla Cultura Marta Ugolini –. Oggi, dopo dieci anni, ci ritroviamo un festival interessante, realizzato in tre luoghi particolari, tutti nel quartiere dei Filippini, che ci portano oltre ai luoghi classici del centro storico, come una sorta di invito a scoprire un’altra parte della città. Sono la dogana di Fiume e di Terra e l’ex Macello, che si aprono per accogliere la cultura e portarla oltre agli spazi normalmente deputati, come teatri e cinema».
Grazie al patrocinio e al sostegno del Comune di Verona, della Regione Veneto e della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza, al patrocinio della Veneto Film Commission, al sostegno di Valpolicella Benaco Banca, Pizzeria Leon D’oro, Birrificio Mastro Matto, Kosmos, Coldiretti Verona e Verona Lodge quest’anno gli eventi si moltiplicano.
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Il programma del Bridge Film Festival 2023
Il file rouge è il tema dell’anno: “Wait a Minute. You Ain’t Heard Nothing Yet”, la prima frase pronunciata in un film, ne Il cantante di jazz di Alan Crosland del 1927. La decima edizione del Bridge Film Festival, infatti, ha dedicato le sue proiezioni e i suoi eventi a una riflessione sul ruolo del sonoro nel cinema, attraversando il tema in maniera trasversale, grazie a performance e film, tutti usciti tra il 2022 e il 2023.
Si inizia mercoledì 12 luglio in Dogana di fiume con un incontro sulle due antiche dogane della città alla presenza di Luigi Spellini del Canoa Club Verona, dell’architetta Silvia Dandria della Soprintendenza e di Matteo Guidotto, fondatore della pagina social Verona Yesterday. Si prosegue con un’intervista al regista australiano Matthew Thorne, premiato alla Berlinale per Dipped in Black. A seguire l’atteso concerto sul fiume del Collettivo Immaginario, band nujazz che vive a cavallo fra Los Angeles e l’Italia. Poi, dopo una breve performance di danza a cura di Valentina Rotta e Francesco Settimo, si parte con le proiezioni: in anteprima italiana Dipped in Blackalla presenza del regista Matthew Thorne, Vite brevi (estratto di)alla presenza del giovane regista veronese Stefano Santini e Lo que se heredadella regista dominicana Victoria Linares Villegas, in anteprima europea.
Nel frattempo in Dogana di terra si terrà la rassegna organizzata in collaborazione con il Dipartimento di Culture e civiltà dell’Università di Verona e con la Soprintendenza, dal titolo “Terra in ascolto. Viaggio nel cinema dal muto al sonoro”, che consentirà agli studenti del dipartimento partecipanti di acquisire 2cfu. La rassegna inizia con la presentazione del Prof. Alberto Scandola del classico di Billy Wilder Viale del tramonto del 1950, su una diva del cinema muto, ormai vittima di un’arte al tramonto. Il chiostro, inoltre, ospita per tutte e quattro le giornate l’installazione sonora del sound designer Daniele Fabris e l’esposizione delle opere di Tom Colbie, caro amico del festival recentemente mancato.
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Giovedì 13 luglio in Dogana di fiume si prosegue con eventi e film in concorso, organizzati in collaborazione con il Circolo del Cinema. Apre un incontro sulla differenza di genere nelle migrazioni con One Bridge to Idomeni, associazione che quest’anno la direzione del festival ha deciso di sostenere. Si prosegue con l’intervista moderata dai ragazzi del Circolo del Cinema ai registi veronesi dei cortometraggi in concorso: Stefano Santini, Nicholas Bertini e Giulia Menaspà. Segue la sonorizzazione sul fiume a cura di Julinko, nome d’arte di Giulia Zecchin, musicista di Treviso che porterà brani tratti dai suoi album No Destroyer e Nektar. Seguono le proiezioni del cortometraggio di animazione in anteprima italiana Nun or Never!della regista finlandese Heta Jäälinoja e del lungometraggio vincitore dell’importante International Documentary Film Festival Amsterdam Apolonia, Apolonia di Lea Glob.
In Dogana di terra prosegue la rassegna in collaborazione con Università e Soprintendenza con alcuni classici cortometraggi e lungometraggi del cinema muto, presentati dal dott. Luigi Turri: Voyage dans la lune di George Méliès del 1902, The Great Train Robbery di Edwin S. Porter del 1903, La regina di Ninive di Luigi Maggi del 1908, che invita anche a una riflessione sul ruolo e il metodo della scoperte archeologiche, il capolavoro “slapstick comedy” La palla n. 13 di Buster Keaton del 1924 e Alice’s Wonderland, primo cortometraggio realizzato da Walt Disney, nell’anno del suo centesimo anniversario.
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Venerdì 14 luglio in Dogana di fiume è la volta di un grande ospite. Alle 19, infatti, ci sarà il regista tarantino di stanza a Parigi Giacomo Abbruzzese, per presentare il suo film Disco Boy, premiato alla scorsa Berlinale per la migliore fotografia. Segue il concerto sul fiume a cura del giovane cantautore veronese Lazzarone e, dopo la performance di danza a cura di Alice Zucconelli, sarà proiettato prima il corto sperimentale Under the bombs del regista veronese Nicholas Bertini, con musiche di Laura Masotto, e poi, appunto, il film Disco Boy.
In Dogana di terra torna il Prof. Alberto Scandola, per presentare due capolavori della storia del cinema: The Lodger di Alfred Hitchcock e Persona di Ingmar Bergman. Il primo si inserisce nell’ambito dei lavori muti del grande regista britannico, il secondo riflette sul ruolo del silenzio volontario da parte di una donna che ha compiuto una scelta importante. A seguire, si potrà assistere alle rassegne fuori concorso “Cinegiornale Verona” con clip d’archivio dell’Istituto Luce sulla Verona storica e “Giovanissimi”, dedicata a cortometraggi realizzati da ragazzi under 18, in collaborazione con Believe Film Festival, ZaLab, Sandalo Film, l’istituto Rita Levi Montalcini di Vigasio e la Scuola serale Bentegodi.
Nel chiostro della Dogana di terra a partire dalle 21 si potrà assistere prima alla performance del rumorista Matteo Bigon, per comprendere come funziona uno dei lavori più sconosciuti e curiosi della settima arte, poi alla sonorizzazione dal vivo da parte un gruppo di musicisti veronesi del classico del cinema muto horror, uscito nel 1922, Nosferatu di Friedrich Wilhelm Murnau.
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Sabato 15 luglio in Dogana di fiume si potrà ascoltare e interagire con la giuria dell’edizione, in un incontro informale con il pubblico. Anche quest’anno il festival vanta nomi di professionisti che lavorano nel settore dell’audio video a livello internazionale: il regista di documentari Stefano Collizzolli, il visual artist francese Maotik, la critica cinematografica Alice Cucchetti, il compositore di colonne sonore Maximilien Zaganelli e l’autrice di podcast Elisa del Mese. La giuria di professionisti sarà chiamata a giudicare e premiare il migliore fra i lungometraggi e mediometraggi in concorso.
Si prosegue poi con il concerto del collettivo veronese, dedito a improvvisazioni afro-psichedeliche, Haffe Giraffe e alla performance di danza a cura di Alice Zucconelli. Parte poi la sfilza di cortometraggi in concorso, selezionati tramite la call for entries, la ricerca di giovani talenti sul territorio, la collaborazione con Ennesimo Film Festival e altri importanti festival internazionali, come Berlinale e Festival International du Court-metrage de Clermont-Ferrand. I titoli includono diverse anteprime nazionli e sono: Displacement di Mobin Ghaderi, Das Beste Orchester Der Welt di Henning Backhaus, Last Words di Diek Grobler, AirHostess 737 di Thanasis Neofotistos, Das Warten di Volker Schlecht, We Said We Shouldn’t Die, Remember? di Giulia Menaspà, Fatih the Conqueror di Onur Yagiz, The Flaying Sailor di Amanda Forbis e Wendy Tilby, Sbagliando s’inventa di Alice Sagrati, Il rimbalzo del gatto morto di Antonino Valvo, Artem Silendi di Frank Ychou. Grande novità dell’anno: oltre alla giuria di professionisti e al premio del pubblico, ci sarà una giuria di universitari, chiamati a scegliere il migliore fra i cortometraggi in concorso.
In Dogana di terra la rassegna “Terra in ascolto” propone un omaggio a un grande compositore di colonne sonore, scomparso lo scorso dicembre, Angelo Badalamenti, attraverso la proiezione di quello che è considerato il capolavoro di David Lynch Mullholland Drive. Introduce Francesco Lughezzani del Circolo del Cinema. A seguire verranno proiettate le rassegne fuori concorso “Paesaggi dal mondo”, con alcuni cortometraggi ambientati in luoghi emblematici di terre lontane, e “Menzioni speciali in 90 minuti” con nove titoli della call for entries esclusi dalla selezione ufficiale ma notevoli dal punto di vista artistico.
Nel chiostro a partire dalle 21:30 il musicista, ex bassista degli Zu, Massimo Pupillo porterà il suo set elettroacustico My Own Private Afghanistan, dove sonorizza le clip girate in Afghanistan nel 1969 da Anna Bivacchi, figlia dell’allora console italiano. Seguirà poi la performance audio-video del visual artist francese Maotik, anche membro della giuria.
Workshop
Durante i giorni di festival, inoltre, sono organizzati tre diversi workshop. Venerdì 14 luglio dalle 9 alle 12 presso Lo Spazio Veronetta in Vicolo Borgo Tascherio si terrà “Baby sound deisgner” con la compositrice per il teatro e sound designer Federica Furlani, in arte Effe Effe. Il costo è di 25 euro a bimbo (è previsto uno sconto per fratelli e sorelle). Sabato 15 luglio, invece, sempre allo Spazio Veronetta si terrà il workshop con Maotik “Data Visualisation, Reveal The Invisible”, per tradurre in opere audio-video i messaggi informatici (costo 40 euro a persona). Sempre sabato 15 luglio presso l’Ex Macello, grazie alla collaborazione con Coldiretti Verona, si terrà il workshop “La mia voce, la tua storia” con Elisa del Mese sulla scrittura di podcast (costo 25 euro a persona). Per iscrizioni scrivere a: bridgeff@gmail.com.
I partner
Come ogni anno il Bridge Film Festival si regge sulla partecipazione di molte associazioni, che contribuiscono alla buona riuscita della manifestazione. Per il decimo compleanno si è voluto raggruppare tante realtà, che con il loro contributo hanno valorizzato la nostra città. Per quanto riguarda il bar dei soci, che resta sempre aperto in Dogana di fiume dalle 18 alle 24, vanno nominati: Forno del Vajo, Nosetta, Panta Rei, Campagna Amica, Archivio Cocktail Bar, Al Fresco. Per quanto riguarda i partner culturali, si ringraziano: Canoa Club Verona, Corte Dogana, Circolo del Cinema, Film Festival della Lessinia, Ennesimo Film Festival (Modena), Concorto Film Festival (Piacenza), Believe Film Festival, ZaLab, Debora Lyaa Scandolara, Path Festival, Urbs Picta, Interzona, One Bridge To Idomeni, Lo Spazio Veronetta, Lo Scaffale Perturbante, Insunsit, Sababa Atelier, Suoni Foresti.
Per partecipare è necessario pretesserarsi sul sito https://www.bridgefilmfestival.eu/ e versare un contributo di 5 euro. Gli studenti universitari, i soci di Canoa Club Verona, Adige Rafting, Circolo del Cinema godranno di uno sconto.
La conferenza stampa di presentazione
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