Il bollettino
Test rapidi 6.719.226. Test molecolari 6.442.051 dal 21 febbraio 2020. I positivi nelle ultime 24 ore sono 705, con un’incidenza di positivi di 1,56. Sono 13.162 i positivi in isolamento, dall’inizio dell’infezione siamo quasi a 460mila. I ricoverati totali di oggi sono 297, di cui 244 in area non critica e 53 in area di terapie intensive. 252 le terapie intensive non Covid. 11.706 il totale dei decessi; 23.007 i dimessi.
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Terza dose alle persone fragili
«L’80% delle terapie intensive in media è rappresentato da pazienti non vaccinati. Il tema della non vaccinazione pesa nell’ospedalizzazione. Il virus circola, bisogna proseguire con il distanziamento e le mascherine. I vaccini nelle ultime 24 ore sono 26mila. Avendo parlato ieri con il commissario Figliuolo, ci sono già delle anticipazioni che parlano di soggetti fragili che sarebbero inclini a una terza dose. Se così fosse, io nutro qualche perplessità. Dovrebbe esserci un’attenzione particolare agli anziani, che sono stati i primi a vaccinarsi e quindi la loro ultima dose risale ormai a dieci mesi fa. Gli anziani e ultra-anziani sono dunque a rischio; bisogna tutelare anche loro. Qualsiasi vaccinato, dopo dieci mesi ha la necessità di farsi una terza dose, seppur sempre su base volontaria. La nostra preoccupazione oggi sono i nostri anziani, che stanno affrontando un nuovo inverno e presto la vaccinazione antinfluenzale. Spero che il CTS si esprima sulla terza dose anche per queste fasce d’età e chiarifichi l’arco di tempo che deve trascorrere tra la seconda e la terza dose. Non si è ben capito se la terza dose sia eterologa, quindi se ci si potrà fare un vaccino diverso dai due precedenti, o invece no».
Invito a vaccinarsi
«Noi dobbiamo prepararci logisticamente e operativamente per la terza dose, che peraltro avrà una difficoltà: dovremmo distribuire lo sforzo vaccinale tra i centri vaccinali e il domicilio, per tutelare i soggetti fragili che non vogliono o non possono recarsi nei centri. È una congiuntura astrale mai capitata nella storia delle vaccinazioni. Per questo motivo invito chi ancora non l’ha fatto a vaccinarsi adesso, per dare priorità più avanti ad altri soggetti durante la fase di terza dose. Si torna allo scenario di gennaio 2021, quando avevamo rigore nell’applicazione delle regole. Con 700mila posti liberi è assurdo che vi siano ancora persone che non si prenotino e aspettino».
«Il Covid sta diventando endemico. Abbiamo due grandi blocchi di popolazione: chi ha avuto la malattia e si è contagiato, e chi si è vaccinato. Questi ultimi vanno in copertura, producono anticorpi e riducono il rischio. 95 pazienti su 100 che si prendono il Covid guariscono; tra essi la metà risulterà asintomatica. Per questo invito a vaccinarsi chi ancora non l’ha fatto».
Il piano scuole sentinella
La dott.ssa Russo ha poi presentato il piano delle scuole sentinella. «L’anno scorso avevamo avviato con l’Università di Padova queste scuole sentinella rivolte principalmente alle scuole superiori di secondo grado e ad alcune classi della terza media. È risultato un modello sostenibile e fattibile e quindi è stato riproposto a livello nazionale con l’obiettivo di mantenere la scuola aperta perché il monitoraggio ci darà quello spaccato di presenza del virus nella scuola e ci permetterà di identificare eventuali focolai e ci consentirà di fare delle valutazioni sull’andamento degli scenari epidemiologici».
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Le novità
«Le scuole sentinella quest’anno si estenderanno dalle scuole primarie a quelle secondarie di secondo grado. Sono state identificati gli elementi principali di questa iniziativa. In primis, quali scuole delle province. Il campione, per essere valido, deve essere significativo, con un numero minimo di studenti da testare. L’Ufficio Scolastico, con i dirigenti, ha individuato i plessi dove attivare questo gruppo e distribuzione di scuole sentinella. Abbiamo i vari referenti Covid, uno per ogni plesso. C’è una grande squadra che lavora dietro a questo progetto, dunque».
«Le novità di quest’anno sono dunque diverse: abbiamo una rete di scuole sentinella estesa a tutte le fasce d’età; abbiamo predisposto dei video utilizzabili per la diffusione dell’informazione alle famiglie e sia i SISP sia l’Università di Padova, con il professor Baldo, si sono resi disponibili per incontri formativi con i genitori per rispondere a domande e fornire informazioni. In questo percorso vogliamo dunque portare tutte le scuole sentinella a questo tipo di monitoraggio».
«I plessi per le scuole primarie sono 42, con 337 classi; per le scuole secondarie di primo grado sono 16, con 190 classi. Abbiamo avuto sempre una grande partecipazione a questo tipo di sorveglianza».
Cosa succede in caso di positività di uno studente
«Se si riscontra un positivo, quest’ultimo andrà in isolamento per dieci giorni. Diverso è per la quarantena, nel caso delle scuole sentinella i compagni. Non avendo altre indicazioni, nel momento in cui all’interno della classe risulta un solo positivo, gli altri studenti continuano ad andare a scuola, seppure con un’attenzione maggiore. Se i positivi sono invece più di uno, dobbiamo mettere tutti gli altri in quarantena, che è differenziata: sette giorni per i vaccinati e dieci per i non vaccinati. In questo caso scatta la DAD».
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