L’ultimo bollettino della Regione Veneto su contagi e ricoveri, registra 254 nuovi positivi nelle scorse 24 ore. «I positivi sono quasi tutti asintomatici, ma il virus sta circolando» ha segnalato il presidente Luca Zaia durante il punto stampa di oggi a Marghera. «Nelle ultime 48 ore abbiamo tre persone in terapia intensiva: sono tre cinquantenni non vaccinati». Due di questi a Borgo Trento a Verona. Nessuno dei tre con terapie invasive quali “casco” o respiratore.
«Ad oggi i vaccinati sono asintomatici o hanno sintomi lievi. Un certo “muro” il vaccino lo garantisce. Per quanto riguarda la variante Delta, in Inghilterra non si registrano picchi di ospedalizzazione, ma questa variante si diffonde in fretta».
Negli ultimi giorni il Veneto si è confermato come la regione italiana che fa più tamponi in rapporto alla popolazione. Domenica erano 437,7 ogni 100mila abitanti, a fronte di una media nazionale di 241,9. «Vedremo fino a quando portare avanti questo studio in maniera così massiccia» ha aggiunto Zaia. «D’altro canto fare screening in questo modo così massiccio aumenta il dato dell’incidenza, andando a cercare i positivi che non cerca nessuno».
Zaia rilancia quindi la proposta di modificare i parametri con cui a livello nazionale si valutano i fattori di rischio del Covid-19: dare maggiore peso al tasso di ospedalizzazione, rispetto al tasso di positività. «Ora lo scenario è cambiato» è la considerazione di Zaia.
Per quanto riguarda le vaccinazioni «ci sono pochi vaccini quindi andiamo un po’ a rilento». Il tema sarà approfondito domani, ha aggiunto Zaia.
Il presidente ha richiamato all’importanza della vaccinazione e dell’uso delle precauzioni anti-contagio. «Gli ospiti ideali del virus oggi sono i giovani. Magari non hanno conseguenze gravi, ma possono essere vettore del contagio per altri».
«È molto evidente l’effetto derivante dalla vaccinazione» ha ribadito la dottoressa Francesca Russo, direttrice della Prevenzione, Sicurezza Alimentare, Veterinaria del Veneto.
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Bigon (PD): «Medici non vaccinati, uno su tre è nell’Ulss 9»
«Su 826 medici ancora non vaccinati – in Veneto – ben 265, praticamente uno su tre, è dell’Ulss 9. Sono numeri davvero troppo alti, mi auguro che quanto prima vengano presi provvedimenti contro chi, senza valida motivazione, insiste nel rifiutare il siero». Ad affermarlo è la vicepresidente della commissione Sanità a Palazzo Ferro Fini, la consigliera Pd Anna Maria Bigon, commentando i dati forniti dalla Regione suddivisi per singola Azienda, dopo aver fatto una richiesta di accesso agli atti.

«In provincia di Verona ci sono 201 dirigenti medici non immunizzati, il 14,8% del totale, primato poco invidiabile a livello regionale, più altri 64 tra medici di medicina generale, di continuità assistenziale, pediatri di libera scelta e altri convenzionati, l’8,1%, qua superata in termini percentuali dall’Ulss del Veneto Orientale con l’8,6%».
«Nei giorni scorsi avevo parlato di un “caso Verona“, sia per nuovi contagi che per il personale sanitario senza vaccino, nonostante abbiano giustamente avuto la priorità, con la campagna aperta già a fine dicembre: il report della Regione sembra confermare questa preoccupazione».
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