Verona, rubavano le offerte della Chiesa con lo scotch biadesivo

È successo a Grezzana e a Parona: con lo scotch biadesivo i due rapinatori hanno tentato di rubare le offerte all'interno delle cassette poste in Chiesa e adibite all'elemosina.

Carabinieri Grezzana chiesa offerte rubare

Nei giorni scorsi, i Carabinieri delle Stazioni di Grezzana e Parona hanno deferito due persone, soprese a rubare il denaro che i fedeli avevano lasciato nelle cassette in chiesa adibite all’elemosina. In entrambe le circostanze, per prelevare monete e banconote i ladri hanno utilizzato un metro a nastro alla cui estremità è stato posto dello scotch biadesivo.

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Il primo episodio è avvenuto a Grezzana presso la Chiesa di Santa Maria e Santa Elisabetta. Qui, alle 10.30 di qualche mattina fa, una pattuglia della locale Stazione ha eseguito un controllo mirato in quanto nei giorni precedenti era stata segnalata la presenza di persone che si attardavano vicino alle cassette per la raccolta delle elemosine. La segnalazione si è rivelata fondata ed infatti i militari hanno sorpreso una trentaquattrenne italiana che si era appena impadronita di diciotto euro. La donna è stata denunciata e il suo armamentario, costituito da metro a nastro, biadesivo, cacciavite e coltellino, è stato posto sotto sequestro.

Il secondo fatto si è verificato in città presso la Chiesa del Sacro Cuore di Gesù dove alcuni fedeli, notata per l’ennesima volta la presenza di un uomo che si aggirava nei pressi delle cassette delle offerte, hanno allertato i Carabinieri che hanno bloccato il sospettato, un trentaduenne rumeno. Anche lui aveva con sé gli “attrezzi da lavoro”: due bacchette in ferro, nastro biadesivo, tronchesine e forbici. Inoltre, dalla visione delle immagini riprese dal sistema di videosorveglianza, è stato riconosciuto come l’autore di due furti consumati nelle settimane precedenti. Anche per lui è perciò scattata la denuncia all’Autorità Giudiziaria e il sequestro degli arnesi.

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Si rappresenta, infine, che la misura è stata adottata d’iniziativa da parte del Comando procedente e che, per il principio della presunzione d’innocenza, la colpevolezza della persona sottoposta alle indagini in relazione alle attività in questione sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna o forme analoghe.

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