Verona ritira la cittadinanza onoraria a Roberto Saviano

Ieri sera l'aula del Consiglio comunale di Verona ha approvato la mozione del consigliere della Lega Alberto Zelger.

Roberto Saviano
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Con 20 voti favorevoli, 7 astenuti e 1 contrario, è stata approvata ieri in tarda serata la revoca della cittadinanza onoraria a Roberto Saviano, presentata all’aula del Consiglio Comunale di Verona dal primo firmatario della delibera n.20 del 4 settembre 2020, il consigliere Alberto Zelger (Lega nord). Proposta firmata anche dai consiglieri Grassi, Simeoni, Bocchi, Comencini, Bacciga, Russo, Drudi, Velardi e Padovani Gianmarco.

Il Comune di Verona aveva approvato nel dicembre 2008, con 25 voti a favore e 2 astenuti, la delibera sul conferimento della cittadinanza onoraria allo scrittore, presentata dall’allora sindaco Flavio Tosi (ieri astenuto) e dal presidente del Consiglio comunale Pieralfonso Fratta Pasini.

Il consigliere Zelger

Zelger aveva presentato già nel luglio del 2019 una prima proposta che si è concretizzata ieri con l’approvazione dell’aula. Per il consigliere della Lega, come riporta il quotidiano scaligero L’Adige, «Saviano è diventato un personaggio provocatorio, irrispettoso dei suoi avversari politici: nessuno mette in discussione il suo impegno contro la camorra, ma il suo delirio egocentrico che lo porta ad attaccare rappresentanti del popolo colpevoli soltanto di avere un’opinione diversa dalla sua su più questioni: dalla liberalizzazione della droga all’immigrazione».

Nelle premesse della proposta di delibera si legge anche che «non risulta che Roberto Saviano abbia mai sentito la necessità di ringraziare il Comune di Verona per tale riconoscimento o abbia espresso la volontà di venire a ritirarlo».

A non andare giù a gran parte della maggioranza a Palazzo Barbieri sono le dichiarazioni dello stesso Saviano contro Matteo Salvini e Giorgia Meloni e l’appoggio dato alla liberalizzazione della cocaina e delle droghe leggere. Come riporta Repubblica, presentando il 6 settembre 2019 al Festival del Cinema di Venezia Zerozerozero, la serie tv kolossal tratta dal suo romanzo-inchiesta uscito nel 2013, Saviano disse: «La cocaina andrebbe legalizzata, solo così si bloccherebbero i pozzi di petrolio delle organizzazioni criminali. La legalizzazione trasformerebbe l’economia mondiale».

Ciro Maschio

Sempre L’Adige, il giornale diretto da Beppe Giuliano, riporta le parole di Ciro Maschio, presidente del Consiglio comunale e parlamentare di Fratelli d’Italia: «Nel 2008 appoggiai la concessione della cittadinanza onoraria. In questi anni non vi è stato, comunque, nessun rapporto fra Saviano e la città ed abbiamo assistito ad una escalation imbarazzante, ad una serie di offese senza contraddittorio a più soggetti: non soltanto i politici».

Alessia Rotta

Non sono mancate le repliche a sostegno dello scrittore napoletano. «Antivigilia di Natale. Natale in piena emergenza COVID, soprattutto in Veneto. Il Comune di Verona non trova di meglio e prioritario da fare che revocare la cittadinanza onoraria assegnata a Roberto Saviano “come gesto simbolico di una comunità che ha il dovere etico e morale di non lasciare solo” chi combatte la criminalità organizzata. – scrive la deputata del Partito Democratico Alessia Rotta Parliamo di un uomo che senza reti ha lottato e lotta contro le mafie, sacrificando a questa causa la sua libertà di vita. Perché se non fosse protetto, sarebbe probabilmente ucciso. Sappiamo molto bene da molti mesi quanto le restrizioni alle nostre libertà ci costino. La sua vita di restrizioni durerà un’esistenza intera. Il prezzo è proprio la sua vita».

«Questa amministrazione guidata da Sboarina – prosegue Rotta – dimostra che non solo la libertà di opinione e di pensiero non sono bene accetti, ma anche che alcuni cittadini non meritano di essere onorati se hanno idee diverse dalle loro. Un vile gesto di rappresaglia politica. Un atto che li qualifica e fa male alla nostra comunità. Auguri, ma davvero molti».

Tommaso Ferrari
Tommaso Ferrari

«Concluso ultimo consiglio comunale di questo assurdo e drammatico 2020. – scrive su Facebook il consigliere di Traguardi Tommaso Ferrari – Finirlo con la delibera per la revoca della cittadinanza onoraria a Roberto Saviano lo rende ancora più amaro. Perché nel contesto di una città che soffre da un punto di vista sanitario ed economico utilizzare il nostro tempo per dibattiti puramente ideologici ė imbarazzante. Ogni anno che passa sono sempre più convinto dell’impegno politico di Traguardi perché la nostra Verona merita di più, molto di più».

«Considero Roberto Saviano un buon divulgatore ma un mediocre scrittore, e purtuttavia condivido le sue battaglie civili contro le mafie, sull’immigrazione, di solidarietà con gli ultimi, contro i traffici di droga e armi. – commenta il presidente del Movimento Nonviolento Mao Valpiana –
Detto questo, ho ritenuto un errore, nel 2008, dargli la cittadinanza onoraria veronese, perché era del tutto evidente che le motivazioni erano solo d’immagine, per la classe politica di allora (Sindaco Flavio Tosi, presidente del Consiglio Pieralfonso Fratta Pasini), per mettersi una medaglietta di “antimafia” al petto; Saviano non aveva avuto alcun rapporto specifico con Verona, nessun merito particolare verso la città (come prevederebbero le motivazioni), e infatti non venne mai a ritirare l’onoreficenza, non ringraziò e non so nemmeno se venne a saperlo. Ma questa è storia passata».

mao valpiana
Mao Valpiaina

«La revoca della cittadinanza, nel 2020, ha motivazioni ancor peggiori della concessione. Le argomentazioni indicate nella delibera sono tutte ideologiche e solo di vendetta politica, contro le posizioni assunte da Saviano (che sono peraltro coerenti con quelle che aveva nel 2008); togliergli la cittadinanza che non aveva mai chiesto è considerata una medaglietta per l’attuale maggioranza (Sindaco Federico Sboarina, presidente del Consiglio Ciro Maschio). – conclude Valpiana – Insomma, l’immagine di Verona scivola sempre più in basso per colpa di una classe politica inadeguata, pasticciona, improvvisata, incapace. E poi si stupiscono che la città sia stata esclusa dalla selezione delle candidate per la Città della Cultura.
Veronesi, imparate a votare meglio».