Verona chiede la scarcerazione di Patrick Zaki

Ad un anno dall'arresto al Cairo del giovane studente dell'Università di Bologna, il palazzo della Gran Guardia, su iniziativa del consiglio comunale, si è illuminato di giallo.

Ciro Maschio davanti alla Gran Guardia illuminata di giallo
Ciro Maschio davanti alla Gran Guardia illuminata di giallo
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Verona accende una luce per Patrick Zaki e aderisce all’iniziativa promossa da Amnesty International. Ieri, ad un anno dalla carcerazione del giovane egiziano, la Gran Guardia è stata illuminata di giallo, per sostenere e diffondere la richiesta di liberazione dello studente.

Il Palazzo di piazza Bra, ieri sera, si è simbolicamente colorato di luce, come deciso dalla Giunta comunale a seguito della mozione approvata dal Consiglio comunale lo scorso 21 gennaio. Presente all’accensione il presidente del Consiglio comunale Ciro Maschio.

Patrick Zaki
Patrick Zaki

«Ad un anno dal suo arresto – spiega il presidente Maschio – anche la città di Verona aderisce a questa simbolica iniziativa di vicinanza e sostegno promossa da Amnesty International. Da parte del Consiglio comunale, inoltre, con una mozione approvata lo scorso gennaio, è stato chiesto l’impegno dell’Amministrazione a collaborare con gli enti preposti affinché il Governo italiano si attivi presso le istituzioni egiziane per l’immediato rilascio di Zaki. Una situazione inaccettabile, per cui è fondamentale uno sforzo condiviso da parte di tutte le massime istituzioni italiane e europea, perché si possa giungere quanto prima alla liberazione di questo ragazzo».

Era il 7 febbraio 2020, infatti, quando Zaki, iscritto al Master di Studi di genere dell’Università Alma Mater di Bologna, è stato arrestato all’aeroporto de Il Cairo con l’accusa di minaccia alla sicurezza nazionale, incitamento a manifestazione illegale, sovversione, diffusione di notizie false e propaganda per il terrorismo. Ed ingiustamente incarcerato. Detenzione che perdura da un anno e di cui lunedì scade il primo anniversario».