Verona Antiquaria, stop alla gestione Retròbottega: «Abbiamo perso anche se abbiamo vinto»

L'associazione culturale Retroòbottega non gestirà più Verona Antiquaria, il mercato dell'antiquariato di San Zeno a Verona. Il punto di vista e le critiche degli organizzatori.

Verona Antiquaria a San Zeno Verona
Verona Antiquaria

Il lungo “J’accuse” dell’associazione Retròbottega, organizzatrice di Verona Antiquaria

Da novembre 2021 termina la gestione di Verona Antiquaria, il mercato dell’antiquariato di Verona, da parte dell’Associazione Culturale Retròbottega.

«Retrobottega non gestirà più Verona Antiquaria non per demerito – dicono gli organizzatori –, non per mala gestione, non per incuranza ma solo ed esclusivamente per un “cavillo” burocratico di dubbia rilevanza».

«La nostra storia inizia più di dieci anni fa. Eravamo dei giovani con tanti sogni e tanta voglia di fare. Eravamo degli idealisti, formati nel mondo dell’arte e del design, della musica e dello spettacolo, del marketing e della comunicazione, con la voglia di portare a Verona ciò che avevamo imparato all’estero e in tante altre città italiane» dicono gli organizzatori in un lungo post su Facebook che ripercorre la storia dell’associazione e di Verona Antiquaria.

«Dal 2014 la nostra associazione Retròbottega, ogni prima domenica del mese, ha portato nel quartiere di San Zeno 260 espositori e svariate migliaia di visitatori» continuano.

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Il punto critico verso l’Amministrazione comunale di Verona: «Nell’agosto del 2020 è scaduto il mandato della nostra Associazione ed è stato pubblicato un avviso pubblico per l’aggiudicazione del mercato per gli anni a seguire. Il testo del bando è stato pubblicato nella stessa identica forma del 2013, senza alcuna modifica di rilievo, senza tenere conto che tra il 2013 e il 2020 è cambiato il mondo, sia per quanto riguarda le norme che regolano gli eventi e i mercati, sia per il rilievo e l’importanza che l’iniziativa stessa ha assunto nel tempo».

«Precedentemente all’agosto 2020, si era palesata la necessità concreta di redigere nuovamente l’avviso pubblico di gara, in quanto era del tutto sprovvisto delle procedure e misure standard di sicurezza, sia in termini di pubblica sicurezza, sia di prevenzione del virus. E in sinergia con gli uffici preposti si era concordata una riscrittura dell’avviso perché del tutto anacronistico».

«Con determinazione dirigenziale n. 3227 del 2 settembre 2020 sono stati approvati gli esiti della selezione per l’affidamento della gestione del mercato dell’antiquariato e del collezionismo che si svolge nel quartiere San Zeno, che è stato aggiudicato per merito, come riportato nella graduatoria sul sito del Comune di Verona all’associazione Culturale Retrobottega, la quale, in quel difficile momento di emergenza sanitaria, si è occupata di procedere comunque alla realizzazione delle edizioni previste, curando con grande perizia e responsabilità l’aspetto della sicurezza e della gestione del pubblico».

Verona Antiquaria a San Zeno Verona

«Una delle associazioni concorrenti al bando, ha deciso di presentare ricorso al TAR, contro il Comune di Verona, su alcuni punti che vertevano sull’errata stesura dell’avviso pubblico vinto da Retròbottega, sulla gestione del procedimento, e sul fatto che Retròbottega non fosse associazione riconosciuta in atto pubblico (si tratta di una firma del notaio sull’Atto Costitutivo). Bisogna evidenziare che l’avviso pubblico al punto 5 pagina 5, prevedeva che il Comune avesse 7 giorni di tempo in fase di istruttoria per chiedere ai partecipanti eventuali integrazioni, che non furono richieste nemmeno nel 2013, al momento del primo affidamento del mercato all’allora vincitrice Retròbottega».

«La vicenda arriva ai giorni nostri con una “discutibile” sentenza dal TAR, che accoglie il ricorso e attribuisce direttamente, senza mezze misure e senza nessun confronto, l’affidamento ai ricorrenti. Il tutto nonostante venga dimostrata l’idoneità professionale e i meriti di Retròbottega, misurati dall’impegno per 7 anni sul campo e dalla soddisfazione del quartiere e del Comune, nonostante l’attribuzione della vittoria a Retròbottega nel 2013 con il medesimo avviso pubblico e requisiti, nonostante il rinnovo nel 2017 alla stessa Associazione, nonostante la vittoria di Retròbottega nel 2020 per meriti curricolari e nonostante la Corte Europea esprima plurime sentenze in favore della posizione di Retròbottega».

«Con grande delusione, tristezza e rammarico ci troviamo costretti ad accettare questa per noi “ingiusta” sentenza, anche se rimaniamo fiduciosi nell’appello al Consiglio di Stato, che guardi al futuro basandosi sulle esperienze del passato, sulla storia e sulla professionalità, in quanto la verità si misura sul campo, con i fatti e molto spesso è davvero distante dalle “carte” e dalla burocrazia di norme stantie».

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