La campagna vaccinale antinfluenzale della Regione Veneto partirà ufficialmente e a pieno regime domani, utilizzando 1 milione e 320mila dosi, per la gran parte già distribuite, contro le circa 800mila acquistate l’anno scorso. «Il dato sembra positivo, ma così non è» commenta il presidente di Area Liberal e coordinatore di +Europa Verona Giorgio Pasetto.
«L’Assessore alla Sanità dichiara che mette a disposizione delle farmacie 30mila dosi a partire dal 1 novembre, con l’impegno di arrivare a 68 mila entro fine novembre. 30 mila dosi di vaccino significa circa 21 dosi per ogni singola farmacia, ovvero il “nulla”».
«Sembra una barzelletta pensare di fare prevenzione diffusa nella popolazione attiva con pochissimi vaccini a disposizione nelle farmacie (non ne conosciamo ancora il prezzo) e non capire l’importanza di evitare l’influenza stagionale nella popolazione attiva che studia oppure lavora, in un momento di ritorno importante dei contagi da Covid-19. Zaia predica bene, ma razzola male».
Sul numero di vaccini distribuiti nelle farmacie, negli scorsi giorni era arrivato il commento del presidente di Federfarma Veneto Andrea Bellon: «Noi speravamo, vista la pressante richiesta di queste settimane, di potere offrire alla popolazione una disponibilità superiore del 40% circa, arrivando alle 90mila dosi. Siamo comunque soddisfatti di avere raggiunto un accordo che potrebbe rivelarsi ottimale se arrivasse un’ulteriore quota dall’estero come riferito dall’assessore che mi ha comunicato questa possibilità grazie ad un accordo governativo in fase di perfezionamento con la Cina».