Borsa di studio in memoria di Chiara Ugolini, uccisa a settembre 2021
Il Consiglio Comunale di Bardolino ha approvato all’unanimità, nella serata di lunedì 4 aprile, l’istituzione di una borsa di studio intitolata a Chiara Ugolini, la ragazza di Calmasino uccisa nel suo appartamento dal vicino di casa nel settembre dello scorso anno.
Un’iniziativa presentata dal consigliere Luca Erbifori, molto amico della vittima, il quale ha voluto coinvolgere l’intero consiglio su un argomento così delicato, incontrando il favore di tutti i presenti.
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«Quando parliamo di Chiara e di quanto successo in quel triste giorno non possono esserci faziosità» ha spiegato il primo cittadino, Lauro Sabaini. «Per questo motivo qualunque iniziativa serva a ricordare quanto successo e a sensibilizzare la cittadinanza affinché non accada più nulla del genere, deve essere accolta unitariamente e condivisa per ottenere il miglior risultato possibile da quanto messo in campo».
La borsa di studio sarà destinata a studenti delle classi primarie e secondarie di primo grado, avrà cadenza annuale e andrà a premiare i più meritevoli, con parametri che verranno definiti di anno in anno dagli uffici comunali competenti, ma anche quelli che presenteranno progetti di sensibilizzazione sul tema della violenza di genere.
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«L’unità del Consiglio Comunale è un segnale della bontà di questa iniziativa» ha proseguito Nica Currò, assessore al sociale del Comune. «Abbiamo ancora tutti scolpite nella memoria quelle giornate di settembre in cui la notizia sconvolse tutto il paese. È giusto che i nostri ragazzi non dimentichino quanto successo, anche fra qualche anno, quando il tempo dilaterà la distanza dall’evento e sembrerà lontano questa borsa di studio riporterà l’attenzione sul ricordo di lei e su un tema purtroppo sempre attuale come quelle della violenza sulle donne».
«Il Comune ha già messo in atto alcune iniziative a seguito di questo tragico fatto, come la posa di una panchina rosa sul Belvedere di Calmasino a lei dedicata, diversi incontri di sensibilizzazione e rappresentazioni teatrali sul tema del femminicidio. Questo sarà uno strumento in più che durerà negli anni, perché non si smetta mai di ricordare quanto successo» conclude Currò.
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