«Il complesso archeologico si è individuato e si è cominciato a scavare nel 2004-2005 – riferisce Brunella Bruno, archeologa della Soprintendenza -. Dopo una lunga pausa gli scavi sono ripresi a marzo. Non è uno scavo di ricerca, non è un’indagine estensiva. Stiamo, dunque, scavando lungo le pareti perimetrali del cinema in maniera tale da poter avviare le opere di consolidamento. Ma, nel fare anche solo queste trincee di verifica abbiamo trovato un complesso di età romana che risale al II secolo con le tracce di un incendio che si è verificato probabilmente un secolo dopo. La cosa straordinaria è che tutta la decorazione pittorica e i pavimenti sono perfettamente conservati. L’abbiamo voluta definire “una piccola Pompei”. Una similitudine con le città vesuviane che proprio grazie all’eruzione del Vesuvio hanno potuto conservare intatto l’apparato originario. Quello che si vede è un incendio nei vari vani con il crollo dei soffitti e i resti di mobili di legno che si trovavano negli ambienti e che stiamo provvedendo a rilevare, a studiare e ad analizzare. Quando si cominciarono a vedere i muri fu ipotizzata una struttura di tipo residenziale, ma diversa dalla domus. Non si individua un cortile e un peristilio e, quindi, già la Cavaglieri Manasse aveva pensato ad una struttura per l’accoglienza».

«Doveva essere un albergo di lusso – sottolinea il Soprintendete Vincenzo Tinè – perché il livello delle rappresentazioni musive, il riscaldamento a pavimento e a parete, e la suddivisione degli spazi in cubicula fa pensare a questo. L’incendio può essere stato provocato da Galieno che crea una fascia libera attorno alle mura. Quindi, decide di sacrificare tutte le strutture residenziali, alberghiere, produttive che erano immediatamente fuori dalle mura per creare una fascia di sicurezza dagli attacchi come si farà poi nel medioevo».

«Nella nostra città è probabilmente il più importante ritrovamento di un albergo ante litteram e sicuramente qualcosa di incredibile – rileva il sindaco Federico Sboarina -. L’altro giorno abbiamo presentato i tre corpi ritrovati in Arena. Stiamo facendo delle opere di intervento – privato in questo caso – ma più in generale stiamo rigenerando la città e stiamo restituendo delle parti sconosciute che hanno dell’incredibile».
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