
Appello per la raccolta di medicinali: servono antipiretici ai profughi di Kharkiv
Costretti a rifugiarsi fuori casa, in spazi non riscaldati e precari. Sul fronte orientale dell’Ucraina anziani, adulti e bambini hanno sempre più bisogno di farmaci per affrontare le influenze di stagione. Ma a Kharkiv scarseggiano i medicinali.
Il Console onorario d’Ucraina, che risiede a Padova, ha lanciato un Sos urgente e chiesto aiuto anche al sindaco di Verona Federico Sboarina per l’invio rapido di antipiretici e sciroppi contro la tosse, sia per adulti che pediatrici. Un’emergenza che si aggiunge alle altre, per questo il primo cittadino si è già attivato per allertare le farmacie e diffondere l’appello in città .
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L’invito è rivolto ai cittadini, affinché chi può doni farmaci da banco contro i mali di stagione. E alle farmacie, sia le 13 di Agec che quelle private, perché chi vuole si attivi per una donazione di medicinali ad hoc.
I farmaci dovranno essere portati al Quadrante Europa, hub nazionale di raccolta aiuti, dove la Protezione Civile li stoccherà in attesa del trasporto. Nei prossimi giorni è previsto l’arrivo di altri tir diretti in Ucraina. Una volta oltrepassato il confine sarà poi il Consolato ad organizzare la spedizione fino a Kharkiv, che si trova sul confine russo. Un carico di medicinali era già stato inviato a Leopoli.
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«Ancora una volta Kharkiv chiama e Verona risponde. Dopo aver ospitato la delegazione delle consigliere comunali della città ucraina, ormai c’è un filo diretto che ci permette di stare dentro l’emergenza vera, ci segnalano le priorità e la città scaligera mette in moto la grande macchina della solidarietà » spiega il sindaco Sboarina.
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«In quella città la gente è ammalata e sono sicuro che il cuore dei veronesi è davvero grande, in queste settimane in tantissimi hanno risposto a tutti gli appelli fatti. Dalla raccolta di beni di prima necessità , a quella per il cibo da far arrivare nei canili, per non parlare dell’accoglienza di mamme e bambini, nessuno si è tirato indietro nonostante le difficoltà economiche che stiamo vivendo anche qui. Ci auguriamo tutti che questa guerra termini quanto prima, ma fino a quel giorno noi ci saremo» conclude Sboarina.
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