Alle ore 13 circa di oggi i Carabinieri del Comando Provinciale di Verona hanno rintracciato e fermato nel centro di Favaro Veneto, nel Veneziano, l’uomo ritenuto responsabile della morte di Massimiliano Bincoletto a seguito dell’aggressione avvenuta lo scorso 25 agosto a Verona.
Gli investigatori dell’Arma, sin dalle prime battute, avevano identificato il responsabile in un georgiano di 29 anni, con pregiudizi di polizia, senza fissa dimora, che è stato ricercato attivamente fino a oggi.
L’uomo è stato posto in stato di fermo di indiziato del delitto di omicidio preterintenzionale emesso dalla p.m. Zanotti e sarà accompagnato in carcere in attesa del convalida. Sul suo conto, tra l’altro, pende un ordine di esecuzione pena che gli è stato notificato.
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Aggiornamento: la ricostruzione delle indagini dei Carabinieri
Fino dalle fasi immediatamente seguenti al litigio che aveva coinvolto, lo scorso 25 agosto, Massimiliano Bincoletto, il 68enne che viveva col suo camper in piazzale Olimpia a Verona, gli investigatori dell’Arma avevano dato un volto al suo aggressore. Si tratta di un georgiano di 29 anni, senza fissa dimora, con precedenti penali, che alle 13 circa di oggi è stato fermato dai Carabinieri del Comando Provinciale di Verona in un condominio di Favaro Veneto (VE) dove aveva trovato riparo.
Alla sua identificazione i militari erano giunti mettendo insieme le testimonianze di chi aveva assistito all’alterco nonché i filmati della videosorveglianza di alcuni locali pubblici della zona, che avevano immortalato gli attimi più violenti della colluttazione. Le risultanze investigative, pienamente condivise dalla Procura della Repubblica, avevano quindi portato al decreto di fermo di indiziato di delitto emesso dal pubblico ministero all’indomani della morte dell’anziano avvenuta l’8 settembre scorso nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale di Verona Borgo Trento.
Seguendo la cerchia di conoscenti e amici che erano stati controllati con lui in passato, gli inquirenti sono riusciti a rintracciarlo nel primo pomeriggio odierno in via Col Visentin di Favaro Veneto dove si nascondeva in un condominio insieme ad altri connazionali.
L’uomo è stato sottoposto, così, in stato di fermo del pubblico ministero con l’accusa di omicidio preterintenzionale e accompagnato in carcere a Venezia in attesa dell’interrogatorio di garanzia da parte del GIP lagunare che dovrà decidere sulla convalida. Nella circostanza al giovane è stato notificato anche un ordine di esecuzione pena emesso lo scorso marzo dalla Procura di Venezia dovendo scontare una condanna di 2 anni per furto aggravato commesso proprio nella città lagunare nel 2021.
Agli operanti sono giunti gli immediati complimenti del Procuratore di Verona, Raffaele Tito, per la rapidità e la competenza con cui sono state condotte le indagini che hanno portato alla risoluzione di un caso che ha scosso l’opinione pubblica.
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