Verrà formulata una proposta concreta al Sindaco Sboarina. Tosi, Bisinella, Bozza e Meloni spiegano: «Il Comune ha circa 45 milioni di euro disponibili per la spesa corrente, li usi per aiutare le attività economiche e le famiglie. Inoltre deve sospendere per il 2020 i pagamenti per utenze e tasse legati a quelle attività. Commercianti, esercenti e la numerosa parte produttiva della città hanno manifestato civilmente contro il Dpcm del Governo Conte, che ancora non permette di riaprire a molti negozi e attività. Una scelta insensata e pavida: in questi mesi i cittadini veronesi hanno dimostrato di aver imparato le regole di convivenza con il virus, pertanto è possibile e doveroso riaprire già da ora in sicurezza, come del resto fanno in larga parte d’Europa».
«Il ragionamento – sottolineano Tosi, Bisinella, Bozza e Meloni – è semplice: con il virus dovremo conviverci purtroppo per alcuni mesi, quindi riaprire tra venti giorni o un mese non cambia nulla sul piano della sicurezza, mentre cambia sul piano economico. Già oggi molte attività sono in apnea, qualcuna non riaprirà più, aspettare ancora equivale a farne morire altre e a mettere in difficoltà ulteriore chi comunque ripartirà con fatica. Serve riaprire e nel frattempo lo Stato deve ripagare con contributi a fondo perduto le imprese e gli esercizi commerciali. Ma anche Sboarina con il Comune può e deve fare qualcosa di concreto: ci sono 35 milioni disponibili di avanzo del bilancio 2019, più altri 10 milioni (dei 20 totali) che si possono usare per spesa corrente della vendita delle quote di A4».