Con il voto finale alla Camera di ieri sera e la firma del Presidente Sergio Mattarella è stata approvata la legge di Bilancio per il 2019. 313 i voti favorevoli e 70 contrari. Partito democratico e Liberi e Uguali hanno deciso di non partecipare al voto. Evitato l’incubo dell’esercizio provvisorio, per il quale era necessario concludere i lavori entro la fine dell’anno, e di una procedura europea per deficit eccessivo.
Questo il commento a caldo del ministro dell’Economia Giovanni Tria, soddisfatto per la conclusione dell’iter legislativo “entro i tempi previsti che ci hanno evitato da un lato la gestione del bilancio con le mani legate dall’esercizio provvisorio e dall’altro una procedura europea per deficit eccessivo che di fatto avrebbe commissariato il Paese per 5-7 anni”.
Un commento critico nei confronti della manovra finanziaria è arrivato dal sindaco di Bari Antonio Decaro, presidente dell’Anci, Associazione nazionale comuni italiani. “Era finito il periodo dei tagli e ci aspettavamo che ci restituissero 560 milioni che non sono arrivati. Per questo alcuni sindaci dovranno aumentare le tasse e altri dovranno tagliare i servizi”.
Uno dei provvedimenti più discussi è il reddito di cittadinanza. I fondi previsti sono 7,1 miliardi nel 2019, 8 nel 2020 e 8,3 nel 2021, compresi i fondi del reddito di inclusione, che continua a essere garantito. Le risorse andranno anche ai centri per l’impiego, con le regioni che potranno assumere fino a 4mila addetti, e all’Anpal Servizi, l’Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro. Per il reddito di cittadinanza, che dovrebbe partire ad aprile, è atteso un decreto a inizio anno.
Per aprile è fissata anche l’inaugurazione della “Quota 100“, ovvero la pensione anticipata per chi ha almeno 38 anni di contributi e 62 di età. Circa 4 miliardi saranno i fondi per il 2019, che saliranno a circa 8 negli anni successivi.
Viene estesa la “flat tax” al 15% ai contribuenti con ricavi o compensi fino a un massimo di 65mila euro. Sono esclusi da tale regime quei lavoratori che esercitino la propria attività nei confronti di datori con cui abbiano avuto rapporti di lavoro nei due anni precedenti.
Nessun aumento dell’Iva per il 2019. Nel caso in cui non si porranno rimedi per gli anni successivi, la tassa sui beni di consumo ordinaria nel 2020 salirà dal 22% al 25,2% e quella agevolata dal 10% al 13%.
Circa 4 miliardi di euro sono attesi invece come introito dalla gara per l’assegnazione dei diritti sulle frequenze disponibili in banda larga.
La legge di bilancio contiene anche norme che incideranno sul turismo, in particolare a Venezia con la nuova “tassa di sbarco”. Il Comune della città lagunare è infatti autorizzato ad adottare, in alternativa all’imposta di soggiorno, una “tassa di sbarco”, fino a un massimo di 10 euro, per chi arrivi a Venezia per turismo e non pernotti in città. Nel mirino ci sono il cosiddetto “turismo mordi e fuggi” e l’accesso alla laguna delle grandi navi. La misura infatti “potrebbe conseguire un effetto selettivo e moderare l’accesso delle cosiddette grandi navi alla zona lagunare”, dice il testo.
È stato predisposto un fondo di indennizzo di 525 milioni per tre anni a favore dei risparmiatori truffati coinvolti nelle crisi bancarie. Questi dovranno rivolgersi direttamente al ministero dell’Economia e potranno ricevere indennizzi fino al 30% per gli azionisti e fino al 95% per gli obbligazionisti.
La “web tax” al 3% colpirà invece le grandi aziende che si occupano di servizi digitali quali vendita online, pubblicità e trasmissione dati. La tassa sarà applicata a quelle imprese con ricavi sul territorio nazionale non inferiori a 5,5 milioni di euro e ricavi “ovunque realizzati” non inferiori a 750 milioni di euro.
Arrivano fondi per combattere il dissesto idraulico e idrogeologico nei territori in cui è stato dichiarato lo stato di emergenza. 2,6 miliardi di euro è la cifra messa sul piatto.
Arriva anche un condono sulle tasse, relativo alle cartelle fra 2000 e 2017, per chi si trova in profonda difficoltà economica. I debiti potranno essere estinti con un pagamento del 16% per chi ha un Isee inferiore a 8mila e 500 euro, del 20% per Isee fra 8mila e 500 e 12mila e 500 euro e del 35% per Isee fino a 20mila euro.
Inserite nella manovra anche diverse novità per le famiglie. Prorogato anche per il 2019 il congedo per i nuovi papà, che sale da 4 a 5 giorni nei 5 mesi successivi alla nascita del figlio. Le neomamme invece potranno scegliere di lavorare fino al parto, previo consenso del medico, e godere dei 5 mesi di maternità dopo la nascita. Il bonus per l’iscrizione agli asili nido pubblici o privati è stato esteso fino al 2021 e sale da mille e mille e 500 euro l’anno. Per le famiglie con tre o più figli, uno dei quali nato fra 2019 e 2021, saranno assegnate a titolo gratuito quote di terreni agricoli. A queste potranno accedere anche società costituite da giovani imprenditori che riservano almeno il 30% della società a nuclei familiari. Le famiglie potranno inoltre richiedere un mutuo fino a 200mila euro senza interessi per l’acquisto di una prima casa nelle vicinanze del terreno assegnato.
Prorogati nel 2019 i bonus per la riqualificazione energetica, le ristrutturazioni edilizie e l’acquisto di mobili ed elettrodomestici di classe non inferiore ad A+. Questi, insieme alla flat tax, sono alcuni dei provvedimenti accolti con favore da Andrea Bissoli, presidente di Confartigianato Verona, che è invece cauto su altri punti.
Confermata anche la card cultura per i neodiciottenni, con un fondo massimo di 240 milioni nel 2019. Il contributo sarà assegnato in base all’Isee familiare.