«Offrire una vision della PAC al 2050 significa già, oggi, condividere strategie tra tutti i protagonisti del settore, dalle istituzioni alle imprese e alla società civile, per puntare a un traguardo verde. Cioè a un’Europa più verde, più sostenibile, più biologica, più rispettosa dell’ambiente, attenta alla crescente esigenza di sicurezza alimentare a livello mondiale e alle dinamiche legate ai cambiamenti climatici, allo sviluppo rurale, al benessere animale e alla lotta all’antibiotico-resistenza. In questo senso, è necessario garantire un impegno comune che aiuti a superare le distorsioni commerciali e quelle determinate da barriere non tariffarie, contrastare la speculazione finanziaria sulle derrate agricole e favorire la creazione di un sistema globale che, in condizioni di reciprocità tra gli Stati, converga verso gli obiettivi della sicurezza e della salubrità alimentare».
Lo dice l’assessore all’Agricoltura della Regione del Veneto, Federico Caner, intervenendo oggi al Summit Internazionale di Fieragricola a Verona, appuntamento organizzato per celebrare i sessant’anni della Pac (Politica Agricola Comune) e che anticipa e lancia l’apertura della 115a edizione di Fieragricola.

«Solo un impegno condiviso potrà soddisfare le esigenze di nutrizione del Pianeta e della sostenibilità sociale e ambientale, per assicurare nel futuro la vitalità e la vivibilità dei territori e delle comunità rurali – continua Caner -. Stimoliamo, dunque, l’autoproduzione aziendale e incominciamo a ragionare su un piano energetico europeo: le due priorità sulle quali dobbiamo focalizzarci per affrontare il presente e segnare la strada di una politica comune capace di dare risposte a una popolazione in crescita e a mercati sempre più globalizzati».
«A sessant’anni dall’istituzione della PAC il Veneto, in questo scenario globale e in continua evoluzione, intende fare la sua parte gettando le basi per una ripresa sostenibile – conclude Caner -. Produzione stabile e fatturato in crescita testimoniano oggi la forza del comparto regionale, che è chiamato ad affrontare la nuova sfida puntando su ricerca e sul trasferimento dell’innovazione in agricoltura. Certamente, la nuova programmazione 2023-2027 ed il riparto dei fondi FEASR metteranno a disposizione più risorse rispetto al passato per i bandi, per le aziende del settore e per i giovani che vorranno avviarne una, sfruttando questa fase dinamica dove l’innovazione e la tecnologia faranno sicuramente la loro parte».

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