Quidditch, altro che cosplayer

Quidditch a Verona

Lo sport nato dalla collana di Harry Potter, partito nel 2005 da un gruppo di studenti statunitensi, si sta diffondendo in tutto il mondo.

Anche la nostra città ha la sua realtà, l’Hydras Verona Quidditch Team, che progetta di partecipare al prossimo campionato italiano.

di Emanuele Pezzo

PUÒ NASCERE uno sport dalle pagine di un libro? Pare assurdo, ancor più se il testo in questione parla di una scuola per maghi. Eppure è quello che sta accadendo anche a Verona con il quidditch, competizione che sulle pagine di J. K. Rowling viene praticata da Harry Potter e compagni a cavalcioni di scope volanti.

A parlarcene è Tommaso Corcioni, insegnante di educazione fisica e allenatore dell’Hydras, la squadra veronese: «È innegabile che ci riferiamo alla celeberrima serie di libri, ma con le doverose modifiche il quidditch è diventato in tutto e per tutto uno sport, che raccoglie elementi dell’hockey, del rugby e del dodgeball, tanto da vedere organizzate competizioni internazionali».

DUE SQUADRE di sette giocatori, un campo ovoidale, sei anelli di diversa altezza (tre per squadra) da centrare per totalizzare 10 punti e un boccino d’oro dal valore di 30 punti e capace di far terminare la contesa: queste sono in breve le caratteristiche di una disciplina nata nel 2005 negli Stati Uniti e che ora ha federazioni in Europa ed America.

Ruoli e palle sono diversi: il portiere presidia gli anelli; i tre cacciatori si contendono la pluffa, con cui si tenta la via degli anelli; i due battitori usano i bolidi, con cui mettere temporaneamente fuori gioco un avversario colpendolo; il cercatore deve prendere il boccino d’oro, portato in campo dopo 18 minuti circa dal boccinatore.

«Può sembrare uno sport difficile e con tante regole – prosegue Corcioni – ma una volta in campo tutti i tasselli vanno a posto e non vi sono incertezze sui ruoli. Certo è che si corre molto, quindi i cambi sono illimitati e arrivare all’obiettivo diventa molto tattico».

Di una cosa ci dimenticavamo. Se Harry Potter era su una scopa, il giocatore del quidditch “reale” deve correre con un bastone da 1 metro tra le gambe, particolare che complica parecchio il gioco di palla e i placcaggi. Non si può negare che sia uno sport interessante, ancor più perché misto, quindi aperto a tutti… anche ai non appassionati di letteratura per ragazzi.

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