Grande emozione e grande festa ieri sera in via San Marco per l’inaugurazione ufficiale, con gli atleti della Nazionale italiana, del Payanini Center, l’impianto sportivo già ribattezzato “la casa del rugby di Verona”. Uno stadio realizzato su una superficie di circa 80.000 metri quadrati voluto e realizzato con un investimento di diversi milioni di euro dalla famiglia Payano – Vittadello, imprenditori del settore lapideo con l’infinita passione per lo sport, in particolare per quello della palla ovale.
A tagliare il nastro, dopo la benedizione del parroco, è stata proprio Raffaella Vittadello, presidente del Verona Rugby, visibilmente soddisfatta per un obiettivo raggiunto dopo anni di intenso lavoro e tanti sacrifici. Sempre al suo fianco anche il marito, Valdimir Payano.
A ringraziare la famiglia Payano, parlando di regalo fatto alla città, è stato il presidente di Confidustria Verona Michele Bauli, presente ieri sera assieme a tante autorità cittadine, tra le quale Paolo Arena, Presidente di Confcommercio, e Giuseppe Riello, presidente della Camera di commercio scaligera.
Orgogliosa di quanto realizzato anche l’amministrazione comunale di Verona, rappresentata ieri dall’assessore allo sport Filippo Rando. A rivendicare parte del risultato anche l’ex sindaco di Verona, Flavio Tosi.
Presenti anche le massime autorità federali, a partire dal presidente della Federazione italiana rugby, Alfredo Gavazzi e dal presidente FIR Veneto, Marzio Innocenti.
Alla festa hanno partecipato anche gli atleti del Verona Rugby, felici di vedere la nazionale allenarsi sul loro campo. Spazio anche a chi ha contribuito enormemente, proprio sul campo, a far arrivare il Verona Rugby ai vertici dello sport nazionale, come Enea Braghi, per anni capitano e punto di riferimento della squadra, ritiratosi l’anno scorso dopo la promozione per questioni anagrafiche.