I quattro operai ustionati da una colata di acciaio liquido in una domenica mattina come le altre, appena una settimana fa, sono solo gli ultimi protagonisti del tragico capitolo scritto dagli infortuni sul lavoro. Oggi la Regione ha convocato un tavolo a Palazzo Balbi per mettere nero su bianco un piano strategico di prevenzione.
In Veneto dall’inizio dell’anno sono morte 24 persone mentre svolgevano le loro mansioni quotidiane, quasi la metà nell’ambito dell’edilizia e dell’agricoltura. Con un tasso di 18,87 incidenti per mille lavoratori nell’ultimo triennio il Veneto è alle spalle di altre regioni ad alta densità aziendale ma supera di due punti la media nazionale. Per non abbassare la guardia sul fenomeno oggi la Regione ha convocato un tavolo a Palazzo Balbi. Ad approntare un primo canovaccio delle buone pratiche da introdurre anche le segreterie regionali di Cgil, Cisl e Uil che hanno presentato un documento congiunto. Controlli più frequenti nelle aziende da parte dello Spisal e un approccio ‘educativo’ degli ispettori più che repressivo, un dialogo costante con i rappresentanti sindacali della sicurezza, più formazione per i lavoratori e gli imprenditori, maggiori investimenti nella salute e nella sicurezza dei luoghi di lavoro. E poi un monitoraggio sincronizzato e costante degli incidenti e delle loro dinamiche delle cause: queste alcune delle proposte emerse oggi al tavolo istituzionale che sarà riconvocato la settimana prossima.
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