Sicurezza a Verona, Valdonega nella bufera

Recenti aggressioni e atti di vandalismo rianimano la discussione sulla vivibilità dei quartieri di Verona. Traffico e sicurezza in particolare al centro del dibattito sulla Valdonega.

Carabinieri Valdonega Torricelle
Controlli dei Carabinieri fra Valdonega e Torricelle

Negli scorsi giorni un giovane in Valdonega è stato assalito e malmenato da un gruppo di coetanei per derubarlo di scarpe e giubbotto. Si rianima così la discussione sul tema sicurezza a Verona.

Negli scorsi mesi, proprio il quartiere di Valdonega era stato al centro di alcuni episodi di vandalismo, ma anche inciviltà in generale. Traffico selvaggio e schiamazzi notturni erano stati al centro di una riunione di cittadini della zona la scorsa estate. La risposta delle forze dell’ordine non si è fatta attendere, con servizi di controllo intensificati fra Valdonega e Torricelle da parte di Polizia di Stato (5 denunce e 15 patenti ritirate a settembre) e Carabinieri (cento persone fermate e controllate a inizio ottobre).

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Marco Padovani
Marco Padovani

La percezione di insicurezza da parte dei cittadini e i casi di cronaca però evidenziano come la questione sia ancora apertissima.

«Dall’amministrazione comunale nessuna reazione forte e vera, nessuna volontà di risolvere il problema, chiacchiere, giustificazioni e convegni anziché azioni. Grave che avvengano episodi di questo tipo, intollerabile avvengano alle 19, orario non certo notturno» commentano gli esponenti di Fratelli d’Italia Marco Padovani, deputato e consigliere comunale, Luca Mascanzoni, coordinatore cittadino del partito, e Alberto Rizzati, consigliere della Seconda circoscrizione.

«Chiediamo un forte ed efficace intervento della amministrazione perché riprenda il controllo del territorio, evidentemente perso. Se la paura e l’insicurezza devono convivere con i cittadini veronesi perché l’amministrazione non vuole esporsi ed intervenire per risolvere con atti e fatti concreti il problema legato alla violenza, FDI sarà sempre dalla parte della legalità e sicurezza a tutela dei cittadini onesti» aggiungono i tre esponenti di Fratelli d’Italia.

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Il consigliere regionale e comunale di Forza Italia Alberto Bozza, insieme ai colleghi consiglieri Patrizia Bisinella e Anna Bertaia (che sostituirà il dimissionario Flavio Tosi), aggiunge: «La criminalità ormai colpisce anche zone tradizionalmente tranquille come la Seconda Circoscrizione, dove con i nostri consiglieri De Nardi e Barbagallo da tre anni presentiamo proposte e mozioni per arginare il problema, e il centro storico, ma non dimentico le criticità in borgo Roma e gli ultimi atti vandalici anche in borgo Venezia. Non è più un’emergenza ma un fenomeno dilagante in tutta la città».

Alberto Bozza
Alberto Bozza

Per questo l’esponente azzurro invita il sindaco Tommasi e la giunta comunale a «dare un segnale concreto e tangibile ai cittadini impauriti e esasperati. Serve varare un grande piano sicurezza per Verona e occorre convocare immediatamente un tavolo prefettizio. Noi abbiamo proposte, idee e soluzioni, l’amministrazione si confronti ed esca dall’immobilismo».

Questo il piano presentato da Bozza: «Il Comune deve utilizzare una parte degli avanzi di bilancio da decine di milioni di euro degli ultimi esercizi per sviluppare un grande piano di investimento in sicurezza. Siano installati sistemi moderni di videosorveglianza d’intelligenza artificiale su ogni piazza della città e sui punti più sensibili, collegati a una control room che monitori e permetta alle Forze dell’Ordine di intervenire in tempo reale. Oggi però ci sono molte zone ancora prive di normali telecamere. Sia assunto nuovo personale di Polizia Locale e sia sviluppata una migliore collaborazione con la Prefettura per ottenere un capillare e costante presidio del territorio. Forza Italia è forza di governo e siamo pronti ad intervenire con i nostri rappresentanti, ma servono idee chiare e una convinta azione pragmatica della giunta». Bozza ha fatto poi presente che «si deve provvedere a un intensivo programma di illuminazione di strade e parchi. Infine, se e quando necessario, ci si avvalga anche della vigilanza privata che può essere un ottimo sostegno per completare l’azione di controllo».

Pisa (gruppo Misto in comune, ma aderente a Forza Italia) ha aggiunto: «Serve intervenire pesantemente, come deterrente invece può servire istituire nuovamente la figura del vigile di quartiere».

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Alessia Rotta
Alessia Rotta

Pronta la replica dei consiglieri comunali del Partito Democratico Fabio Segattini, Alessia Rotta e Alberto Falezza: «Sul vigile di quartiere i consiglieri della Lista Tosi sfondando con noi una porta aperta, essendo questa da sempre una proposta del Pd veronese. Ma un serio servizio articolato a livello cittadino non si improvvisa dall’oggi al domani, ed è paradossale che i consiglieri tosiani rimproverino ad una amministrazione insediata da otto mesi ciò che loro non hanno fatto saputo fare in dieci anni. Dovrebbero dunque prima spiegare perché quando erano alla testa dell’amministrazione comunale hanno sempre ignorato la proposta».

«In altre aree della città l’amministrazione finora è intervenuta con presidi temporanei e puntuali che hanno dato buoni risultati, contribuendo a riportare sotto controllo la situazione in quartieri che avevano conosciuto allarmi simili. È inoltre falso, e denota la mancanza di onestà intellettuale di chi lo afferma, dire c’è una sottovalutazione del problema della micro delinquenza giovanile. Quello che da sempre si dice è che esso non va affrontato con i proclami, ma va portato avanti di pari passo con la prevenzione e, aggiungiamo noi, anche la riqualificazione urbanistica. Altro punto dolente, quest’ultimo, vista l’eredità di quartieri trascurati che il centrodestra ha lasciato in dote».

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