Scontro sul tema sicurezza a Verona questa mattina durante la seduta della Commissione consiliare Quinta. Presenti l’assessora alla Sicurezza Stefania Zivelonghi e il Comandante della Polizia locale Luigi Altamura.
All’ordine del giorno la presentazione di due mozioni, una da parte del consigliere dalla Lega Nicolò Zavarise e l’altra della consigliera di Fare! con Flavio Tosi Patrizia Bisinella.
Nel corso dell’incontro gli animi si sono accesi in particolare sulla “narrazione” della insicurezza, con uno scontro di visioni fra minoranza e maggioranza, assessora Zivelonghi e consiglieri Paola Poli e Pietro Trincanato, in particolare. Questi ultimi hanno espresso posizioni piuttosto diverse rispetto a quelle dei consiglieri di opposizione.
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Il dibattito
Il consigliere Zavarise ha iniziato il proprio intervento elencando alcuni casi di microcriminalità o altri più gravi come l’aggressione avvenuta lo scorso fine settimana a Santa Lucia.
La mozione, ha spiegato l’esponente leghista, «chiede l’istituzione di un tavolo permanente dedicato alla sicurezza nelle circoscrizioni, aperto al pubblico, per reperire le informazioni di dove e quando si verificano le criticità, in modo puntuale, dai cittadini. In seguito a queste, l’amministrazione, coadiuvata dalle forze preposte, potrà quindi rispondere alle criticità sollevate dai cittadini. È una mozione che chiede qualcosa di semplice e fattibile, l’unico impegno sta nel trovare il tempo di andare nelle circoscrizione e organizzare delle serate dedicate, per dare risposta ai quartieri che al momento non mi sembrano particolarmente sicuri».
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Il comandante Altamura ha riconosciuto come la richiesta abbia un fondamento all’interno dell’accordo dalla Conferenza Stato-città, in merito all’attuazione delle linee guida per la sicurezza urbana. All’interno del documento si prevede infatti l’attuazione di “tavoli di osservazione” nelle circoscrizioni, previe intese fra sindaco e prefetto.
«Si può realizzare, e c’è l’esempio del Comune di Torino. Aggiungo però – ha specificato il comandante della Polizia locale – che noi paghiamo duramente il fatto di non essere città metropolitana. Milano e Venezia hanno avuto contributi straordinari per l’assunzione di personale. Verona ha il doppio degli eventi di Venezia e la metà di risorse umane come Polizia locale. Questo diventa un problema serio. Ricordo che noi non siamo forza di polizia, io ho gli stessi poteri del dirigente della biblioteca».
L’assessora Zivelonghi ha quindi aggiunto: «Penso che il lavoro da fare sia importante, non solo per reprimere ciò che è stato descritto, ma soprattutto per evitare che la situazione peggiori. Perché, checché se ne dica, a Verona la situazione non è particolarmente grave rispetto ad altre città. Riceviamo pochi finanziamenti anche perché il tasso di criminalità è basso, sulla base delle denunce».
«Apprezzo l’atteggiamento di essere nei quartieri, perché i cittadini fanno parte del sistema di sicurezza urbana. È una linea che condivido e che condivide anche il Questore, che ha chiesto di essere presente agli incontri nei quartieri che si terranno la prossima settimana per il progetto del “Controllo di vicinato”. Anche gli incontri “Il quartiere che vorrei” sono nati con questo spirito» ha ribadito l’assessora alla Sicurezza.
Viste le iniziative in atto, Zivelonghi vede però il rischio di «appesantire la struttura» e «essere ridondante» se si aggiungessero nuove iniziative come il tavolo proposto dal consigliere Zavarise. «Per quanto attiene il confronto con i cittadini e i presidenti di circoscrizione, quello rimane continuo».
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La consigliera tosiana Bisinella ha presentato un’altra mozione per «mettere in campo azioni concrete: mappare situazioni e aree con criticità, per avere una fotografia della situazione. Una seconda parte che riguarda formazione e informazione nei confronti dei cittadini, e una informazione periodica ma costante nei confronti di categorie fragili come magari ragazzini esposti allo spaccio». La consigliera ha rilanciato altre proposte per favorire la sicurezza, fra cui le colonnine “sos”, la richiesta della presenza dell’esercito sulle strade e vigilanza privata.
Secondo l’assessora «i cittadini vanno rassicurati, non spaventati. Mi attengo ai dati, ai numeri, non al sentito dire. In passato forse si è discusso tanto in sicurezza, ma non investito abbastanza».
La consigliera della Lista Tommasi Paola Poli ha ribadito il concetto: «Ho sentito racconti che mi lasciano perplessa. La percezione dei cittadini deve essere valutata. Dobbiamo valutare le segnalazioni dei cittadini. Io sono nata e cresciuta a Santa Lucia, e non ho tutta questa percezione di insicurezza».
Il consigliere di Traguardi Pietro Trincanato: «O si assecondano le percezioni dei cittadini in toto, o si ascoltano e si interviene in modo puntuale. Il problema di una persona senza dimora che dorme su una panchina non è un problema di insicurezza, ma al massimo di decoro. Non è insicurezza, se non c’è un’aggressione a un passante, per esempio».
Al termine della commissione sicurezza, la consigliera Bisinella esprime quanto segue: «Sono allibita dal comportamento di alcuni consiglieri di maggioranza, come Paola Poli e Trincanato, che a fronte di un aumento reale di episodi di criminalità, anche consistenti, negano l’evidenza, affermando in commissione sicurezza, la sede preposta ad affrontare nel merito certi argomenti, che l’opposizione starebbe fomentando la paura dei cittadini su un problema inesistente. A loro furti, rapine e aggressioni, nonché situazioni di accattonaggio e bivacco generalizzato non risultano. Un apprezzamento invece per l’assessora Zivelonghi, che si è dimostrata proattiva e disponibile al dialogo. Negare l’esistenza di un incremento degli episodi di criminalità e del degrado nella nostra Città è irresponsabile nei confronti della cittadinanza e politicamente miope».
Il video della seduta
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