Doppio incarico, doppia responsabilità e doppia sensibilità, da un lato istituzionale come consigliere comunale di Verona, dall’altro professionale come farmacista e vicepresidente di Federfarma Verona. Nasce anche da questa duplice visione l’ordine del giorno proposto da Gianmarco Padovani a Palazzo Barbieri al fine di di agevolare il più possibile l’offerta di aiuto da parte dei colleghi farmacisti, impegnati fin dall’inizio dell’emergenza nella lotta al Coronavirus.
«In vista di una temuta recrudescenza del Covid 19, in contemporanea a fenomeni aggregativi come l’apertura dell’anno scolastico, le farmacie devono essere autorizzate a eseguire test rapidi di orientamento diagnostico in relazione al Covid 19, affiancando cosi le strutture esistenti autorizzate. A tal fine va impegnato il consiglio comunale al fine di favorire questa collaborazione – afferma il consigliere di Fratelli d’Italia – Considerando poi l’arrivo prossimo dell’annuale epidemia influenzale, le circa 260 farmacie di Verona e provincia possono far valere l’innegabile capacità di screening legata alla loro omnidistribuzione, agevolata anche dal rapporto diretto e di fiducia con i cittadini».
«L’esame sarebbe eseguito con i criteri delle autoanalisi già fruibili in farmacia e in caso di refertazione positiva supporrebbe un celere invio verso le strutture competenti ad eseguire il tampone naso-faringeo, requisito indispensabile per la certificazione della patologia. – conclude Padovani – Questo permetterebbe una sensibile velocizzazione degli esami, ampliando sensibilmente la popolazione scrinabile, cosi come già avviene in diversi paesi Europei come Germania, Francia e Danimarca, e poter rispondere più celermente alle esigenze sanitarie della popolazione. Verona e il Veneto potrebbero essere apripista di questa necessaria innovazione».