Scontro tra bande nel Trevigiano, un morto. Zaia: «Italia Paese del Bengodi»

Nella notte si è consumata a Treviso una rissa tra bande, che ha coinvolto circa venti soggetti, di cui uno è deceduto. Zaia: «Serve chiarezza, prevenzione, repressione e punizione di reati come questo».

Polizia - Tentato Furto Aggravato
Foto d'archivio

Scontro tra bande nel Trevigiano, un morto. Zaia: «Italia Paese del Bengodi»

Un uomo di 45 anni del Kosovo è morto nella notte a Treviso per le ferite riportate in una rissa avvenuta nel quartiere Fiera, secondo quanto riporta l’Ansa. Lo scontro è avvenuto tra componenti di etnie straniere diverse dell’area balcanica, e la vittima sarebbe stata raggiunta da uno o più colpi di arma da taglio.

Altri partecipanti all’episodio, che ha visti impegnati tra i quindici e i venti uomini, sono rimasti feriti in modo più o meno grave. Alcuni di essi sono stati ricoverati al pronto soccorso, altri, secondo le testimonianze, sarebbero fuggiti lungo l’argine del fiume Sile. Sul posto sono intervenuti polizia, Suem e polizia locale.

Potrebbe trattarsi di una rissa premeditata

Non sono ancora note le motivazioni alla base della vicenda, anche se non si esclude possa essere messa in relazione con un pestaggio registrato pochi giorni fa nelle vicinanze. Alcuni testimoni avrebbero visto, prima dello scontro, giungere un furgone dal quale sarebbe sceso un gruppo di persone, elemento che fa ritenere la rissa pianificata in precedenza.

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Il commento del presidente della Regione Luca Zaia

Sulla vicenda si è espresso anche il governatore del Veneto Luca Zaia.

«Ciò che è accaduto è inaccettabile ed è purtroppo un gran brutto segnale che fa temere si tratti della punta di un iceberg. Un segnale di grave malessere al quale i nostri territori non sono abituati e che è sempre più diffuso. Una situazione che si affronta solo con soluzioni improntate alla chiarezza, alla prevenzione, alla repressione dei reati, e alla loro punizione, che deve essere esemplare e scontata fino alla fine».

Zaia ha poi aggiunto: «Un scontro tra bande con un morto e vari feriti è la cartina tornasole di una situazione che richiede di rafforzare il presidio del territorio da parte delle Forze dell’Ordine in chiave di prevenzione e repressione e un impegno forte del nuovo Parlamento che si insedia. Occorrono leggi degne di questo nome per la punizione e repressione dei reati garantendo anche la certezza della pena, perché l’Italia è diventata una sorta di Paese del Bengodi, dove chi vuole delinquere sa per primo che, per andare in galera, occorre mettersi d’impegno, con molte, troppe possibilità di farla franca o di pagare molto meno del dovuto in relazione al crimine commesso». 

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