«Abbiamo fatto il comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza. Da domani arriveranno 27 militari in più per il progetto “Strade sicure”. Stamattina abbiamo deciso come utilizzare queste risorse ed è stato deciso che ci siano altre postazioni fisse h 24 in piazza Erbe, Portoni Borsari e potenziamento di piazza Bra. Questo anche alla luce di quello che è successo negli ultimi giorni» così il sindaco Sboarina durante il punto stampa di oggi.
«Stiamo valutando di prendere degli ulteriori provvedimenti per prevenire situazioni che non voglio rivedere nella nostra città, come quelle di venerdì scorso. In particolare la possibilità di inibire l’accesso di alcune piazze o strade nel caso in cui si creassero assembramenti».
Arrivano a Verona 27 nuovi militari
Già da domani saranno operativi nel presidiare stabilmente tre punti strategici della città. Come deciso questa mattina dal Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, gli uomini dell’Esercito sorveglieranno, infatti, 24 ore su 24, piazza Erbe, corso Porta Borsari e piazza Bra. Inviati dal ministero della Difesa, come richiesto da sindaco e Prefetto ad inizio emergenza Covid, i militari rientrano nel progetto ‘Strade sicure’.
«Queste nuove risorse saranno un ausilio importante per il controllo del territorio e per far fronte alle necessità dettate dalla fase 2 – ha spiegato questa mattina il sindaco Federico Sboarina -. Sono il frutto della richiesta che avevo fatto ancora a marzo assieme al Prefetto, quando eravamo in pieno lockdown e i controlli erano al massimo. Ora ci aiuteranno a supervisionare e presidiare il centro storico, giorno e notte, per evitare assembramenti soprattutto durante i weekend e per supportare le altre Forze dell’Ordine. Sono uomini preparati e formati per la tutela dell’ordine pubblico. Niente a che vedere con i presunti assistenti civici, sui quali non c’è chiarezza nemmeno tra ministeri e nessuno ha ancora capito chi saranno e quali funzioni avranno. Figure inutili, se destinate al controllo e alla sorveglianza del territorio, senza adeguata formazione. Al momento non c’è niente di certo, aspettiamo per capire anche se ricordo che c’è già un canale per progetti con finalità sociale».
«Chi percepisce il reddito di cittadinanza, infatti, dovrebbe essere a disposizione delle amministrazioni comunali per iniziative di utilità collettiva, i cosiddetti Puc. Invece, al momento, la piattaforma creata per raccogliere i nominativi non riporta alcun iscritto. Piuttosto invito il Governo a rispondere alle istanze dei territori e alle esigenze concrete della gente. Stiamo ancora aspettando di sapere come risolvere il problema dei parchi gioco. A Verona su 122 aree attrezzate ne abbiamo potute riaprire solo 19, grazie all’aiuto di Esercito e Vigili del Fuoco che ogni giorno sanificano i giochi. È da una settimana che chiediamo spiegazioni e una revisione delle linee guida che ancora non sono arrivate».
Ulteriori limitazioni per il weekend
In vista del prossimo weekend e del ponte lungo del 2 giugno, Festa della Repubblica, si stanno valutando le azioni da intraprendere in ottemperanza al divieto di assembramento, ancora in vigore. Verrà valutata la necessità di chiudere alcune strade e piazze, contingentandone l’ingresso, nel momento in cui arrivassero troppe persone contemporaneamente. Resta in vigore l’ordinanza del sindaco che vieta di bere alcolici fuori da bar e plateatici, con sanzioni da 400 a 3mila euro, come stabilito dal Decreto legge del 25 marzo, per chi non rispetta i divieti. Proseguiranno, inoltre, i controlli su tutto il territorio comunale.
«Assieme alla voglia di frequentare la città e i locali – ha detto Sboarina – deve esserci il buon senso. C’è in gioco la salute della nostra comunità e la tutela del decoro urbano. Rinnovo quindi l’appello alla responsabilità, un’ovvietà per la stragrande maggioranza dei veronesi ma non per tutti. Nessuno vuole più rivedere certe immagini. Al momento dobbiamo tutti convivere con questa nuova normalità, mascherine, distanziamento sociale e gel disinfettante. Non bisogna avere timore ad uscire, ma farlo con responsabilità, mettendo in atto tutte quelle misure che tutelano la salute nostra e altrui. La speranza è che le persone tornino a frequentare la nostra città, anche dalle città limitrofe, e soprattutto i turisti con la riapertura delle frontiere. Ecco perché stiamo lavorando a dei progetti concreti per dare a Verona risalto nazionale, e quindi incentivare le gite fuori porta e di qualche giornata, così come visibilità internazionale. Torneremo ad affascinare tutto il mondo».
Dalla Regione i ‘buoni affitto’
Sono arrivati dalla Regione Veneto 370mila euro per supportare le famiglie che si trovano in difficoltà con il pagamento degli affitti. Nel corso dei prossimi giorni saranno stabiliti i criteri per l’accesso al bonus e per l’eventuale graduatoria, tra cui la soglia di reddito e la presenza di figli minori. Dopodiché verranno comunicate le modalità per presentare le domande.