
Nella scorsa settimana, dal 28 gennaio al 5 febbraio, il comitato Rizza Unita ha promosso un referendum per far esprimere i cittadini su quale comune vorrebbero vedere unificato il paese. Ad oggi infatti il nucleo di Rizza è frazionato in tre comuni: Villafranca, Castel d’Azzano e Verona. Con tutti gli inconvenienti e i disagi del caso.
I risultati sono stati annunciati ieri:
- 678 Villafranca,
- 412 Castel d’Azzano,
- 42 Verona,
- 1 bianca,
- 6 nulle.
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I votanti sono stati 1139, gli aventi diritto erano circa 2mila, essendo il voto aperto ai maggiori di 16 anni. Il sindaco di Villafranca Roberto Dall’Oca, ieri, nell’annunciare i risultati aveva aggiunto: «Un sentito ringraziamento a tutti per il senso civico e per la partecipazione. A breve ci incontreremo come Sindaci per preparare e poi avviare il percorso previsto da norma».
Questo infatti era un referendum informale, mentre per l’unificazione è necessario un iter ben preciso. Questa mattina, sempre Dall’Oca, nel condividere sui social un articolo di giornale sul tema, scriveva: «Ora avanti con il referendum ufficiale. Grazie a tutti».
A frenare ci ha pensato prontamente il sindaco di Castel d’Azzano Antonello Panuccio: «Diversi concittadini di Rizza di Castel d’Azzano ci hanno contattato perché preoccupati soprattutto dai titoli dei giornali di oggi in cui sembra che sia già stato deciso di unificare Rizza sotto il Comune di Villafranca. Non è così!».
«Il referendum informale di questi giorni, a mio parere, ha confermato fondamentalmente che la maggior parte dei residenti di Rizza vuole rimanere sotto il comune attuale. I titoloni dei giornali di oggi, opinione dello scrivente, vanno letti come “il 33% dei residenti di Rizza ha scelto Villafranca ed il rimanente 67% dei residenti no” – perché non hanno votato oppure hanno votato per un comune diverso da Villafranca».
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«Forse qualche eccezione la fanno i residenti sotto Verona, dei quali solo il 3% circa ha scelto di rimanere così, ma di questo avremo conferma solo avendo i votanti suddivisi per Comune».
Continua Panuccio insieme alla maggioranza consiliare: «Quindi con la massima serenità è giusto ricordare che il referendum che sarà fatto (salvo intoppi) tra qualche anno è valido solo se il 50% + 1 conferma la volontà di cambiare comune e dai numeri di oggi si evidenzia che la strada è ancora lunga…. Anche perché giustizia vuole che a votare siano solo i residenti che potenzialmente cambieranno comune quindi solo quelli di Castel d’Azzano e Verona e quindi la strada si presenta in salita considerando che dai numeri si vede che i residenti di Castel d’Azzano hanno quasi tutti votato per rimanere a Castel d’Azzano (anzi ci sono voti provenienti da altri comuni)».
«Il nostro comune comunque si adeguerà alla scelta della maggioranza dei cittadini, purché sancita da un referendum ufficiale in cui anche i comuni possano informare i cittadini. Permettetemi infine un grazie di cuore ai 412 concittadini che hanno dichiarato la volontà di rimanere tra noi ed ai volontari di Rizza Unita che hanno dedicato tante ore a questo primo passo».
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