Per la prima volta a Verona il “Daspo fuori contesto”

Per la prima volta a Verona, il questore Ivana Petricca ha emesso due "Daspo fuori contesto", in seguito a un'aggressione del gennaio 2019.

questura di verona-polizia di stato-daspo fuori contesto

Per la prima volta a Verona, il questore Ivana Petricca ha emesso due “Daspo fuori contesto“. Così viene definita una particolare opportunità permessa dal cosiddetto decreto sicurezza bis, ovvero la possibilità di tenere lontano dalle manifestazioni sportive persone che commettono reati anche al di fuori degli stadi. I due veronesi colpiti dal provvedimento, della durata di tre anni, si erano infatti resi protagonisti di un’aggressione nei pressi di un esercizio pubblico di Verona.

I reati che riguardano la casistica del “daspo fuori contesto” sono: associazione di tipo mafioso, estorsione, incendio, rapine, spaccio di stupefacenti e, in ultimo, il reato di rissa.

La pericolosità del soggetto, in questo caso, viene vagliata dall’unico requisito previsto: la denuncia o la condanna, anche non definitiva, per uno dei reati previsti dalla normativa, per i quali si è proceduto negli ultimi 5 anni.

Il caso specifico

Il fatto che ha indotto il Questore a procedere con l’emissione dei divieti avvenne nei pressi di un esercizio pubblico di Verona nel gennaio 2019. Un 39enne di Settimo di Pescantina e un 41enne di Bussolengo avevano aggredito una persona causando un trauma poi valutato in 8 giorni di prognosi, e rompendo il dito di una mano di un’altra. Avevano inoltre tentato di privare uno dei presenti della libertà personale, costringendolo, con la forza, a salire sul loro furgone nel tentativo di sottrargli il telefono.

Per questo episodio il Gip di Verona, nell’ottobre 2019, aveva condannato entrambi a 2 anni di reclusione e 440 euro di multa per lesioni personali, tentata rapina e tentato sequestro di persona.

«I destinatari del daspo sono stati ritenuti – spiega la Questura – responsabili di condotte da cui potrebbero derivare pregiudizi per l’ordine e la sicurezza pubblica, tanto da ritenere opportuna l’adozione di una specifica misura volta ad evitare che tali soggetti possano in futuro accedere a manifestazioni sportive, luoghi in cui condotte analoghe a quelle già commesse potrebbero comportare un rilevante rischio».

«Inoltre – specifica ancora la Questura – a entrambi il Questore ha vietato, sempre in virtù della Legge sulle manifestazioni sportive (art.6, comma 8ter, L. 13/12/1989, n. 401), di possedere e utilizzare giocattoli riproducenti armi e strumenti di libera vendita in grado di nebulizzare liquidi o miscele irritanti non idonei a arrecare offesa alle persone. Infine, nei confronti del trentanovenne, il Questore ha disposto il divieto di accedere per 2 anni all’interno dell’esercizio pubblico in cui è stato commessa l’aggressione».