Partecipate, le nomine dei vertici

Ai vertici delle principali società partecipate veronesi ci sono dei nuovi nomi. A sceglierli il sindaco Federico Sboarina.

Il sindaco Federico Sboarina ha scelto: il nodo delle società partecipate veronesi è stato sciolto. Vince due volte il partito di Michele Croce, che si aggiudica, oltre ai vertici di Agec, la presidenza della tanto contesa società municipalizzata Agsm.

A giocarsela erano appunto Croce e il leghista Enrico Corsi. Un testa a testa che per giorni ha tenuto tutti sulle spine. Corsi si era sistemato in seconda posizione per preferenze alle amministrative, superato solo dall’eurodeputato della Lega, ora vicesindaco, Lorenzo Fontana. A Corsi andrà il vertice dell’Istituto di assistenza anziani, a villa Monga.

A completare il quadro delle società più importanti, Roberto Niccolai all’azienda che gestisce gli edifici comunali, l’Agec, Andrea Sardelli andrà a Veronamercato, Davide Bendinelli alla società di riscossione Solori e infine Francecso Barini di Battiti all’Amt.

Per tutte le altre aziende bisognerà attendere la scadenza dei relativi mandati, previsti l’anno prossimo per l’Amia di Andrea Miglioranzi e Acque Veronesi, attualmente guidata dal tosiano Niko Cordioli. Un braccio di ferro reso ancor più difficile dalla legge sulle quote di genere. Sulle 400 candidature giunte al sindaco nei giorni scorsi, la quota maschile era nettamente superiore, e ciò ha provocato non poche difficoltà. Nei Cda con cinque componenti, due, per legge, devono essere di sesso diverso. E mentre tra le file dei vincitori si festeggia, dall’altra Michele Bertucco, della lista Sinistra in Comune, si dice amareggiato da una scelta che sarebbe più una “lottizzazione politica” che una decisione meritocratica.

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