Parchi tematici, piscine, palestre. Sono interi settori che dal 26 ottobre scorso, a causa dei provvedimenti governativi per contrastare l’emergenza sanitaria si sono trovati a dover chiudere, da un giorno all’altro, i battenti. Le palestre e, in generale, il mondo sportivo è sceso più volte in piazza per chiedere la ripresa delle attività: lo abbiamo visto sabato scorso, mentre i parchi divertimento si sono trovati, tutto sommato, in linea con le chiusure invernali. Anche se per alcuni non è del tutto vero: in particolare per Gardaland, che ha dovuto rinunciare alla conclusione del periodo di Halloween e, come ogni anno, al periodo natalizio. Ne abbiamo parlato con Aldo Maria Vigevani, Amministratore Delegato di Gardaland Resort, che è intervenuto stamattina ai microfoni di Radio Adige Tv.
«È stato un grandissimo lavoro, perchè avevamo iniziato fin da aprile a una revisione completa di tutte le nostre procedure e quindi avevamo creato un protocollo di sicurezza che riguardava ogni momento della vita all’interno del parco, da quando arriva e parcheggia a quando esce, compresi i momenti di sanificazione, la misurazione della temperatura e il distanziamento. È stato un grande investimento perchè oltre tra gli strumenti e il personale aggiuntivo abbiamo investito quasi un milione di euro che è servito a poco. Quest’anno abbiamo registrato circa il 50% in meno del volume d’affari rispetto agli anni precedenti» ha detto Vigevani.
«Sicuramente noi con la situazione di fine estate credevamo di poter continuare in maniera accettabile, mentre ciò che è avvenuto ci ha imposto di rinunciare all’ultimo momento di Halloween, che si sarebbe svolto sempre secondo il protocollo sanitario. Alla luce di questa situazione sanitaria che sta peggiorando abbiamo deciso di rinunciare anche all’apertura invernale. Questo ha impattato su tutta la nostra attività, ma anche e soprattutto il grande mondo dei nostri dipendenti».
Sulle chiusure imposte dal Dpcm Vigevani è chiaro: «Non lo condivido, nel senso che se tutte le autorità si sono dichiarate d’accordo approvando più volte il nostro protocollo sanitario, e sono venuti a controllare almeno una volta al mese, non capisco perchè questa cosa non potesse funzionare anche adesso. D’altra parte essendo una decisione governativa non possiamo fare altrimenti, ma non capisco cosa sia cambiato da luglio».
Ora l’obiettivo è ripartire in grande il prossimo anno: «La nostra aspettativa è che a partire dal 2021 ci sarà una graduale diminuzione del livello di pericolosità di questo virus e infatti noi stiamo lavorando assiduamente per preparare la stagione 2021 che pensiamo sarà una stagione di rilancio non solo per i parchi, ma per tutta l’economia del lago di Garda. Stiamo finalizzando anche la grande novità dell’anno prossimo, che sarà il parco acquatico “LEGOland“».