Rossi: «Tommasi? Il nuovo che copre le frizioni storiche della sinistra»

Paolo Rossi, candidato di Verona Domani più votato lo scorso 12 giugno, a sostegno di Sboarina Sindaco, commenta i risultati della prima tornata elettorale e scongiura un ritorno della sinistra a Verona.

Paolo Rossi
Paolo Rossi (Verona Domani)
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Paolo Rossi, consigliere comunale uscente e candidato con Verona Domani per Sboarina Sindaco, è stato il più votato della lista del movimento civico guidato da Matteo Gasparato con 471 preferenze. Verona Domani, nel complesso, ha ottenuto 5383 voti pari al 5,24% dei votanti. Rossi, intervistato dal nostro direttore Matteo Scolari, commenta i risultati della prima tornata elettorale e scongiura un ritorno della sinistra a Verona.

Innanzitutto congratulazioni per essere stato il più votato della lista. Per quanto riguarda Verona Domani, forse c’è del rammarico per aver visto qualche preferenza in meno rispetto alle aspettative.

Il risultato personale è lusinghiero. La lista Verona Domani vedeva dei mostri sacri in lista. Purtroppo abbiamo fatto i conti con un generale ribasso delle preferenze, che non ha toccato solo Verona Domani, ma tutto il centrodestra in generale. Verona Domani, non avendo un simbolo conosciuto a livello nazionale come magari Fratelli D’Italia o il PD, ha trovato delle ovvie difficoltà. Nonostante questo siamo stati in grado di precedere Forza Italia e siamo attaccati a un partito nazionale importante come la Lega, che ci precede soltanto di un punto.

Se facciamo le proporzioni e contestualizziamo il risultato di Verona Domani, capiamo che è un ottimo risultato. Eravamo poi al nostro debutto come lista, a differenza di un altro movimento civico come Traguardi, che esiste ormai da cinque anni. Adesso la partita è completamente aperta, e c’è bisogno di unità nel centrodestra. Sono convinto che questo esperimento di centrodestra unito possa essere vincente, anche alla luce dello scempio che ha commesso il centrosinistra quando è stata al potere a Verona.

Abbiamo sentito una Forza Italia possibilista, secondo lei si può andare verso questa configurazione?

Ribadisco che è necessario trovare la sinergia di tutto il centrodestra veronese. L’elettorato tosiano è mediamente di centrodestra, quindi l’alternativa per loro sarà o lasciare la città al centrosinistra o compattarsi insieme sui programmi e sulle volontà future di Verona. Gli accordi non dovranno essere legati alle posizioni politiche, ma deve basarsi sui programmi, sulla sicurezza di Verona, sullo sviluppo sostenibile, sulle infrastrutture… Queste devono essere le prospettive che dobbiamo dare al nostro elettorato.

Tommasi?

Damiano Tommasi rappresenta un nuovo che serve a coprire le enormi divisioni e frizioni storiche della sinistra. La sinistra parla sempre attraverso “no” bloccando progetti. Questo rischia veramente di bloccare la città. Pensiamo a un Bertucco e a un Tommaso Ferrari: come troveranno la quadra? Hanno dovuto chiedere soccorso a un calciatore che non è nemmeno di Verona e non la conosce.

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